La strage quotidiana dei morti sul lavoro

A Milano e Vicenza altri due lavoratori hanno perso la vita. Un operaio schiacciato da una bobina d’acciaio, un autista travolto dal crollo di una trave: l’Italia che produce e uccide.

L’Italia si sveglia ancora una volta con il bilancio tragico delle sue contraddizioni: due morti sul lavoro in poche ore, due vite spezzate dalla normalità di una produzione che continua a divorare chi la alimenta. A Bubbiano, nel Milanese, e a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, altri due nomi si aggiungono alla lista infinita di chi è uscito per lavorare e non è più tornato a casa.

A Bubbiano la tragedia si è consumata in un’azienda che produce nastri di acciaio. Un operaio di 62 anni è stato travolto e ucciso da una bobina.

I colleghi hanno tentato di soccorrerlo immediatamente, seguiti dal personale del 118, ma le condizioni dell’uomo erano già disperate.

Le cause sono in corso di accertamento, come sempre in questi casi. Arriveranno le indagini dei carabinieri, l’intervento dell’ispettorato del lavoro, le verifiche sui dispositivi di sicurezza.

A Montecchio Maggiore la dinamica è stata diversa ma il risultato drammaticamente simile. Un camion in manovra all’interno di un capannone industriale ha urtato una trave. Il crollo ha travolto la cabina dell’autoarticolato, uccidendo l’autista che si trovava all’interno.

I vigili del fuoco, giunti sul posto, hanno dovuto evacuare l’intera struttura per motivi di sicurezza.