Un appuntamento durante il quale il ministro ha illustrato e condiviso i progressi compiuti dall’Italia sulla strada dell’inclusione.
New York – Le politiche di inclusione e la riforma per la disabilità del ministro Alessandra Locatelli sbarca nella Grande Mela. Dopo l’inaugurazione di ieri, al Palazzo delle Nazioni Unite, della mostra “The UN Convention on the rights of persons with disabilities through the eyes of young people”, Locatelli ha fatto tappa al consolato generale d’Italia a New York. Una occasione preziosa per illustrare la road map della sua azione politica, e i tanti progressi fatti per l’inclusione. Cruciale, in questo percorso, a metà ottobre, il primo G7 dedicato all’inclusione e alla disabilità. Una tre giorni al Castello di Solfagnano, che ha visto sia le testimonianze delle tante persone disabili che sono salite sul palco di Assisi e hanno animato la piazza con un ruolo di primo piano. E tante sono state le proposte dei ministri, con le idee degli esperti dei vari paesi.
La ministra Alessandra Locatelli ha voluto dare un segnale forte: “o facciamo le cose insieme o non andiamo da nessuna parte”. Dal summit è nata la Carta di Solfagnano, con la partecipazione dei ministri del G7+UE e dei Paesi dell’outreach (Tunisia, Kenya, Sud Africa, Vietnam), e si è arrivati così alla Dichiarazione finale, un documento che rappresenta gli impegni dei ministri e dei paesi partecipanti al G7, ispirati dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. E pochi giorni fa l’annuncio di Locatelli: “A partire dal 2025 prenderà il via la sperimentazione della riforma sulla disabilità, introdotta con il decreto 62″. Tale riforma, unica nel suo genere, punta ad una cooperazione tra ministeri (Scuola, Lavoro, Turismo, ecc.), che sono chiamati a collaborare tra loro e a lavorare in sinergia per un obiettivo comune, che è quello di garantire il benessere della persona con disabilità.
Adesso, ha affermato il ministro, “si deve passare dall’assistenzialismo alla valorizzazione delle persone”. E’
arrivato il momento di “fare qualcosa per non lasciare più indietro nessuno”, concetto – ha precisato Locatelli – di cui si era già parlato nel corso del primo G7 della storia dedicato a Inclusione e disabilità, che si è tenuto in Umbria lo scorso ottobre. “È stato il primo G7 a dedicare una riflessione particolare sul tema delle persone”, ci ha tenuto a sottolineare il ministro. E le tavole grafiche in mostra al pubblico al Palazzo dell’Onu di New York fino al 20 dicembre, già esposte al Castello di Solfagnano, in Umbria, proprio in occasione del primo G7 “Inclusione e disabilità”, rappresentano un’occasione importante per spiegare ai giovani quali sono i principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Il ministro ha inoltre sottolineato la sua volontà di avere un approccio concreto a queste tematiche, che non devono riguardare soltanto l’accessibilità o il superamento delle barriere architettoniche, ma devono comprendere anche la dimensione sensoriale, sociale, affettiva e di relazione, elementi importantissimi per l’equilibrio psico fisico dell’essere umano e per la sua dignità di vita. Ancora una volta, l’ostacolo da superare è la burocrazia: “Stiamo lavorando per semplificare e ridurre le commissioni (attualmente sette) che hanno il compito di certificare la condizione di invalidità civile”. Ad accogliere il ministro e gli ospiti, il console generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele. Presente anche Tommaso Cordelli, autore delle tavole grafiche in mostra al Palazzo Onu.