Chiese evangeliche in Africa minacciano la tradizione animista e feticista. L’analisi del fenomeno delle sette religiose che arricchiscono solo i pastori senza scrupoli.
L’Africa è un continente in cui si assiste ad una proliferazione di sette religiose, chiese evangeliche e movimenti religiosi che spesso si innestano in un tessuto profondamente animista e sincretico. Purtroppo molte di queste realtà, come accaduto in Kenya, creano danni enormi e arricchiscono solo i “pastori” che le gestiscono, spesso pensando ai propri interessi. Questo fenomeno, tuttavia, non è circoscritto ad una sola area geografica del Continente ma si verifica in tutta l’Africa.
La religiosità fa parte della natura stessa dell’africano, una condizione ancestrale che non conosce l’ateismo. La relazione con il mistero è insita nella cultura africana e non è legata ai ceti sociali o culturali. Inoltre, la paura e l’incertezza caratterizzano la vita di fede di molte popolazioni africane. L’animismo, che rappresenta la religione tradizionale dell’Africa subsahariana, attribuisce un’anima a tutti i fenomeni naturali e a ogni essere vivente.
Per molte popolazioni africane la morte non è causata da malattie o incidenti ma da qualcosa di diverso e estraneo. Durante i funerali il feretro percorre spesso un itinerario tortuoso per permettere al defunto di trovare il colpevole della sua morte. Il prssunto “responsabile” della dipartita viene quasi sempre individuato tra i membri più deboli o meno graditi della comunità. Il feticismo è un’altra realtà presente in Africa, che prevede riti tribali per evocare e miticizzare gli spiriti degli antenati e degli dei. L’uomo ha bisogno di intermediari per parlare con il divino ed i pastori delle nuove chiese che trovano terreno fertile in questo contesto.
Tuttavia il sincretismo tra religioni tradizionali e nuove chiese può avere conseguenze tragiche, come dimostrato dall’esempio del Kenya. È importante quindi analizzare con attenzione il fenomeno delle sette religiose, che purtroppo rappresenta una realtà molto diffusa in Africa. E assai pericolosa perchè potrebbe essere esportata con i flussi migratori in atto verso i Paesi europei.