La vittoria dell’opposizione ferma l’onda sovranista e rilancia le ambizioni della coalizione tra Popolari, Socialisti e Liberali che esprime la presidente von der Leyen.
Roma – Il profondo sospiro di sollievo dell’establishment europeo di Bruxelles si è sentito fino a Varsavia e ha lambito l’esultanza sfrenata dei sostenitori di Donald Tusk, inaspettato, almeno nelle proporzioni del risultato, vincitore delle elezioni polacche.
Quella del PiS (Diritto e Giustizia, in polacco Prawo i Sprawiedliwość), il colosso sovranista che ha governato la Polonia dal 2015, è stata invece un’amara vittoria-sconfitta. Scelto dalla maggioranza degli elettori (35,4%, ma nel 2019 aveva ottenuto oltre il 45%), il partito del premier uscente Mateusz Morawiecki, e dell’ex primo ministro polacco Jarosław Kaczyński, non ha nessuna possibilità di formare una maggioranza de rimanere al governo, perché è rimasta un miraggio la soglia del 40% che avrebbe garantito il premio di maggioranza. E perché la Confederazione di estrema destra, l’unica forza con la quale avrebbe potuto allearsi si è fermata ad un deludente 7%.
Esulta invece l’opposizione guidata dall’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: la sua Coalizione Civica ha ottenuto il 30,6% dei voti. Che sommati al 14,4% ottenuto dai suoi alleati di un’altra coalizione anti-sovranista, di centrodestra, la “Terza via” di Wladyslaw Kosiniak-Kamysz e al Partito della Sinistra (8,6%) formano una solida base di maggioranza.
Ma il voto di domenica riveste un’importanza che va oltre i confini polacchi, destinato com’è ad avere effetti nel breve e nel medio periodo a Bruxelles, dopo aver rallentato la cavalcata delle destre nel vecchio continente. Di certo il futuro governo farà tornare il sereno nei rapporti tra Varsavia e Kiev (l’invio di nuove armi in Ucraina era stato bloccato da Morawiecki) e romperà il ghiaccio con Bruxelles dopo anni di contrapposizioni feroci e le ripetute accuse al PiS di aver violato lo stato di diritto in materie delicate come l’indipendenza della magistratura, la libertà di stampa e i diritti delle minoranze.
Giustificato quindi il sorriso della presidente Ursula von der Leyen: la maggioranza Ursula che ha permesso la sua elezione alla Commissione esce dalle elezioni a Varsavia di certo più solida. E una nuova maggioranza Ursula, con l’aggiunta dei Verdi, potrebbe governare la Polonia fra qualche settimana.