La nuova droga killer arriva dal dark web

Registrata la prima vittima italiana dei nitazeni, oppioidi sintetici ultra-potenti.

Un caso mortale che segna una svolta preoccupante nella diffusione delle droghe sintetiche in Europa. L’Italia ha registrato il primo decesso accertato collegato ai nitazeni, una classe di oppioidi sintetici dalla potenza devastante, superiore persino a quella del fentanyl. La conferma è arrivata dopo mesi di analisi e accertamenti, durante i quali è emerso che la vittima aveva acquistato la sostanza attraverso canali di vendita online.

I nitazeni rappresentano una delle sfide più insidiose per la sanità pubblica europea. Questi composti chimici, originariamente sviluppati per scopi medici ma mai approvati per uso clinico, sono ora prodotti illegalmente e commercializzati attraverso la rete. La loro pericolosità risiede nella concentrazione estrema: bastano quantità minime per provocare overdose fatali, rendendo estremamente difficile per i consumatori dosare in modo sicuro queste sostanze.

Diversi Stati membri stanno già confrontandosi con l’emergenza. Nel Regno Unito, in Belgio e in altri Paesi sono stati segnalati decessi riconducibili a questa famiglia di oppioidi, spesso mescolati ad altre droghe senza che gli acquirenti ne siano consapevoli.

Di fronte a questa minaccia crescente, l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione formale alla Commissione europea. Il parlamentare chiede un intervento strutturale su più fronti: dalla riduzione dei tempi tra decesso e identificazione della causa, al potenziamento dei controlli sulle spedizioni postali di piccole dimensioni, fino al contrasto più efficace dei marketplace illegali che operano nel dark web.

Antoci

“Ogni giorno perso tra un decesso e la diagnosi corretta è un rischio per altri cittadini”, ha sottolineato Antoci, evidenziando come la tempestività nell’identificazione delle sostanze letali sia cruciale per prevenire ulteriori vittime. L’eurodeputato ha inoltre sollecitato la Commissione a chiarire in che modo la nuova proposta sulla sicurezza interna dell’Unione europea per il periodo 2028-2034 possa rafforzare le capacità di intercettazione e controllo.

Il parlamentare ha insistito sulla necessità di dotare i territori di strumenti concreti e risorse adeguate, attraverso regole comuni a livello europeo. “Servono anche indicatori misurabili nella nuova programmazione sulla sicurezza interna dell’Ue per contrastare lo spaccio online e proteggere la comunità”, ha concluso.

Uno degli aspetti più complessi della lotta ai nitazeni riguarda proprio le modalità di diffusione. Le piattaforme del dark web e i canali criptati permettono transazioni anonime difficili da tracciare. Le sostanze vengono spedite in pacchi di dimensioni ridotte, spesso camuffati come prodotti legali, che sfuggono ai controlli doganali tradizionali. Il potenziamento delle capacità di screening su questo tipo di spedizioni diventa quindi prioritario.

Allo stesso tempo, la rapidità con cui emergono nuove varianti chimiche di questi oppioidi sintetici mette sotto pressione i laboratori forensi e tossicologici, che devono continuamente aggiornare le proprie metodologie di analisi.