Al NFP vanno fra 182 e 193 seggi, ad Ensemble (Centro) fra 157 e 163, al RN (estrema Destra) e alleati fra 136 e 144. Nessun governo in vista.
Parigi – La coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare vince a sorpresa le elezioni legislative in Francia, mentre la coalizione centrista di Macron arriva seconda. Precipita al terzo posto RN di Le Pen. Al NFP vanno fra 182 e 193 seggi, ad Ensemble (Centro) fra 157 e 163, al RN (estrema Destra) e alleati fra 136 e 144. La strategia dell’ammucchiata e della “desistenza”, insomma, ha sortito i suoi effetti, con la complicità di un’affluenza altissima. Il risultato, però, è che all’orizzonte non c’è alcuna maggioranza possibile. Subito dopo il voto, da RN al Fronte popolare, tutti contro Macron, accusato di aver fatto piombare il Paese nel caos dai lepeniani e a cui invece Mélenchon chiede di governare, subito. Le Pen da par suo assicura: “La vittoria è solo rimandata”.
“Nel suo ruolo di garante delle nostre istituzioni, il presidente assicurerà che la scelta sovrana del popolo francese sia rispettata”, dice l’Eliseo dopo i risultati del ballottaggio delle elezioni francesi, ricordando che “la questione è se potrà essere formata una coalizione coesa per raggiungere i 289 deputati” necessari per la maggioranza. E ancora la presidenza francese sottolinea: “Il centro era stato dichiarato morto, ma è qui, anche sette anni dopo al potere”. Pochi minuti dopo l’uscita degli exit poll, dove la coalizione di sinistra risulta in netto vantaggio, il leader di LFI Jean-Luc Mélenchon ha dichiarato che “il Nuovo Fronte Popolare è pronto a governare”, aggiungendo: “Abbiamo ottenuto un risultato che ci dicevano fosse impossibile”.
“Nessuno può dire di aver vinto” queste elezioni, “specialmente non il signor Mélenchon”, ha affermato però il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, commentando le dichiarazioni del leader di Insoumise dopo gli exit poll delle elezioni legislative in Francia. Più tardi Mélenchon ha ribadito che il presidente francese Emmanuel Macron deve “o andarsene o nominare un primo ministro tra le nostre fila”. lémentine Autain, esponente de La France Insoumise, ha rivolto un appello a tutti i deputati della sinistra a riunirsi domani per proporre un primo ministro al presidente della Repubblica.
Sono state diverse migliaia le persone che si sono riversate in Place de la République, a Parigi, poco dopo l’annuncio dei risultati del secondo turno delle elezioni legislative: festeggiano in una manifestazione di gioia collettiva, con grida che sono risuonate e diverse persone che hanno spontaneamente abbracciato sconosciuti e diversi minuti di applausi ininterrotti dopo l’arrivo delle proiezioni. Le Parisien riporta che una bandiera francese con la scritta ‘La France est un tissu de migrations’, cioè ‘La Francia è un tessuto di migrazioni’, è stata srotolata sopra la statua al centro della piazza. In piazza Stalingrado, sempre nella capitale, i sostenitori della sinistra hanno esultato e applaudito quando su uno schermo gigante sono state proiettate le immagini dell’alleanza.
La serata che si temeva terminasse con gravi incidenti si è tramutata in festa. Il popolo della gauche, migliaia di persone, ha festeggiato la vittoria insperata del Nuovo Fronte Popolare. Molte le famiglie, spesso con bambini piccoli, altissimo il numero di giovani e giovanissimi, in un ambiente festoso, con bandiere e cori contro Marine Le Pen ed Emmanuel Macron. Fra gli slogan, “Tutti odiano Bardella” e “abbiamo vinto”. Delusione e silenzio nel quartier generale di Le Pen, ma Jordan Bardella, il presidente del partito, è stato accolto da applausi e ha rassicurato i suoi sostenitori sul fatto che prima o poi la vittoria arriverà.
Addirittura urla invece all’arrivo di Marine Le Pen, al grido di ‘Marine, présidente’. Presto però la sede del partito ha cominciato a svuotarsi. Qualcuno comunque tenta anche di vedere il bicchiere mezzo pieno: “Dobbiamo vedere gli aspetti positivi, ora abbiamo molti più parlamentari” osserva Matteo Giammarresi, sostenitore del partito. “Dobbiamo continuare a costruire il nostro sostegno. E il 2027, le prossime elezioni presidenziali, saranno nostre”.