La “cordata” contro l’aeroporto di Malpensa intitolato a Berlusconi, c’è anche Milano

Sala: “Ci siamo associati al ricorso al Tar come altri comuni”. Lega: “Tra insicurezza, figuracce e tasse la priorità della Giunta è questa”.

Milano – “L’aeroporto di Milano Malpensa è ufficialmente intitolato a Silvio Berlusconi”. A farlo sapere l’11 luglio era stato il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. “Lo ha stabilito l’ordinanza di Enac, che ha effetto immediato: l’aeroporto di Milano Malpensa è intitolato alla memoria del presidente Silvio Berlusconi, con la seguente denominazione: Aeroporto internazionale Milano Malpensa – Silvio Berlusconi. La società di gestione Sea provvederà agli adempimenti di competenza connessi alla nuova denominazione”. Ma 9 Comuni aderenti al Cuv, il consorzio urbanistico volontario composto dalle città che insistono sul territorio di Malpensa si erano opposte con un ricorso al Tar. Oggi la notizia che anche il Comune di Milano si associa al ricorso contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa al Cavaliere

“Ci siamo associati al ricorso come altri comuni”, ha detto il sindaco meneghino Giuseppe Sala, a margine dell’evento di apertura della Green Week. “Quello che posso dire – ha sottolineato Sala – è che confermo che siamo associati al ricorso, ma per le tempistiche non so ancora dire”. Le città coinvolte nel ricorso sono Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Gola Secca, Lonate Pozzolo, Samarate, Somma Lombardo e Vizzola Ticino. Immediata la reazione della Lega: “Milano è ormai tra le città più insicure d’Italia, da anni non trova una soluzione per il nuovo stadio e ha addirittura perso la finale di Champions 2027 rimediando una figuraccia internazionale, in più ha deciso di tassare e penalizzare i cittadini che non possono permettersi un mezzo di trasporto – a due o a quattro ruote – ultimo modello”.

Eppure “la priorità di Giuseppe Sala e della sua Giunta – insiste il Carroccio – è cancellare l’intitolazione a un grande milanese come Silvio Berlusconi dell’aeroporto di Malpensa. Viva la Milano che guarda al futuro e non ha tempo da perdere”. Il primo cittadino di Milano in un post sulle sue pagine social, dopo il botta e risposta con uno dei figli dell’ex premier, Pier Silvio Berlusconi che aveva criticato le sue prese di posizione sull’intitolazione, era già intervenuto più volte sulla questione. Prendendo di mira il ministro Matteo Salvini: “Sembrerebbe che sulla questione Malpensa-Berlusconi ci si stia avvicinando alla verità”, osservò Sala: “La famiglia non ne sapeva nulla – scrive -. Il ministro di riferimento più o meno pure. (‘Non ho seguito le procedure’, intendendo dire che non se ne è occupato – pur se una firma l’ha messa…)”.

Il leader della Lega e vicepremier, nell’annunciare l’intitolazione di Malpensa al Cavaliere aveva espresso “grande soddisfazione”. Critiche invece da subito le reazioni dell’opposizione al governo Meloni, con il Movimento 5 Stelle che aveva accusato: “Meloni restaura la repubblica delle banane”. Il Pd invece aveva presentato un’interrogazione parlamentare a Matteo Salvini. Tra le prime reazioni all’annuncio c’era stata quella del Movimento 5 Stelle, che con una nota dei parlamentari delle commissioni Trasporti di Camera e Senato Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi, Giorgio Fede, Gabriella Di Girolamo, Elena Sironi e Antonio Trevisi aveva espresso il suo disappunto.

Silvio Berlusconi e Beppe Sala

“Con l’aeroporto di Malpensa intitolato a Silvio Berlusconi, il governo Meloni restaura perentoriamente la repubblica delle banane. Una repubblica dove se tu frodi il fisco e vieni condannato in via definitiva, una volta passato a miglior vita ti intitolano persino un aeroporto internazionale. Si tratta di una decisione non solo divisiva, – scrivevano i pentastellati – che genera profondo disgusto tanto a noi quanto a milioni di italiani. Si tratta però anche di una figuraccia su scala mondiale e di un pessimo biglietto da visita per chiunque atterrerà nello scalo lombardo”. E ora la cordata contro la memoria del Cavaliere continua, con i Comuni e Beppe Sala sul piede di guerra.

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