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La battaglia della madre di Chico Forti: “Mio figlio vittima di un errore giudiziario”

La donna non ha mai mollato e ora sta per riabbracciare il figlio detenuto in Florida. Convinto della sua innocenza anche l’avvocato Tacopina.

Trento – Maria Leoner ha 96 anni e gli ultimi 24 li ha passati lontano da suo figlio, Chico Forti, detenuto in un carcere della Florida con l’accusa di omicidio. Una madre coraggio che non ha mai mollato nella battaglia per rivederlo e riportarlo in Italia. E adesso che l’ora di riabbracciarlo si avvicina – il ministro Carlo Nordio ha accelerato sulla procedura di rientro – non vuole tacere sulla sua convinzione. Chico è innocente. “Sono sempre convinta – dice – che sia stato vittima di un terribile errore giudiziario. Sin da bambino, stava dalla parte dei più deboli: è sempre stato mite e pacifico. Ha un carattere burlone, ma è buono, leale, onesto”.

La madre dell’ex imprenditore trentino non ha mai mollato. Un anno fa aveva lanciato un appello a Giorgia Meloni per il rientro in Italia del figlio. “Non ho ancora avuto modo di incontrarla o sentirla – spiega Maria Leoner – ma spero possa accadere con il rientro di Chico. Per ora mi limito a ringraziarla con tutto il mio cuore e la mia anima. Grazie, grazie, grazie signora Giorgia – prosegue -. Credo sia stata la più grande emozione di tutta la mia lunga vita. Non vedo mio figlio da sedici anni, 2008. Andai a trovarlo in carcere in
America per i miei 80 anni.
Poi non ho più avuto la forza di muovermi”. Poi l’annuncio del premier Meloni da Washington e la fine di un incubo.

L’avvocato newyorchese Joe Tacopina

A 96 anni è difficile guardare al futuro e la madre di Chico stava per perdere le speranze. Ogni volta che sentiva il figlio però era lui a farle coraggio, la esortava a resistere fino a quando non lo avesse ancora riabbracciato. “E così ho sempre fatto”, parla emozionata la mamma dell’ex velista. Anche Joe Tacopina, avvocato newyorchese che segue la vicenda giudiziaria da oltre un decennio è convinto della sua innocenza. “Chico – dice – ha scontato quasi 25 anni di carcere per un crimine che non ha commesso, sulla base di una
serie di errori accaduti durante il processo, di una pessima difesa e, credo, di un sistema corrotto che non gli ha consentito di ricevere un giusto processo”.

Tacopina conosco le prove di questo caso. “Ci lavoro da più di dieci anni”, racconta annunciando che sarà “vicino a Chico presso il tribunale federale degli Stati Uniti, il prossimo mese o giù di lì. E quello sarà l’ultimo
passo. Poi lo metterò su un aereo – aggiunge -. Il futuro immediato prevede il ritorno a casa per stare con i suoi cari, in particolare con una madre che aspetta suo figlio da 25 anni. Per quanto riguarda il dopo si
vedrà. Chico è fuori dalla società da un quarto di secolo, ma è una delle persone più forti e straordinarie che abbia mai incontrato”. 

Intanto l’avvocato Alexandro Tirelli, consulente della famiglia Forti, in particolare dello zio di Chico, Gianni Forti, e direttore dell’Alta scuola estradizione della Camera penale internazionale, ipotizza che l’ex velista trentino potrebbe avere la libertà vigilata. “Dopo 26 anni dall’applicazione dell’ergastolo se il condannato resipiscente – ossia consapevole dell’errore – ha dimostrato condotta irreprensibile, può ottenere la libertà condizionale”. Per Tirelli “grazie alla libertà condizionale potrebbe uscire dunque dal carcere e cominciare il periodo di cinque anni di libertà vigilata al termine del quale, se non avrà commesso ulteriori reati, potrà ottenere la piena libertà, cioè il fine pena”.

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