Saremo pure da imitare ma se fra tre mesi non avremo ripreso il pieno regime in fabbriche e opifici la nostra economia sarà diretta allo stallo. E i primi “sintomi” sono già evidenti. Lo svuota-carceri c’era già, perché fare una nuova norma pasticciona?
L’organizzazione mondiale della Sanità ha indicato il governo italiano come un modello da imitare a livello europeo per le misure restrittive adottate in seguito all’emergenza pandemia.
Davanti però alle “misure di facciata“, è necessario analizzare i provvedimenti emanati in modo attento, con particolare riferimento al decreto “Cura Italia“, salutato da molti come la panacea ed il rimedio a tutti i mali della macroscopica crisi economica .
In primo luogo parliamo del tanto reclamizzato bonus “una tantum” di 600 euro che sarebbe stato riconosciuto ai i lavoratori autonomi ed ai titolari di partita Iva. Leggendo la norma con attenzione si scopre infatti che sono esclusi dal beneficio tutti i liberi professionisti iscritti a casse Previdenziali separate dall’ INPS e quindi non potranno beneficiarne avvocati, architetti, commercialisti ed altre categorie di professionisti le cui casse di previdenza dovranno attivarsi per erogare il sussidio come è stato stabilito, ad esempio, per i giornalisti freelance.
E sempre con riferimento alla possibilità di sospendere il pagamento del mutuo per la prima casa, l’art. 54 del Decreto stabilisce che “per un periodo di nove mesi dall’ ingresso in vigore del decreto, l’ammissione ai benefici del Fondo solidarietà mutui prima casa, detto Fondo Gasparrini, è esteso ai lavoratori autonomi ed ai liberi professionisti.
Dette categorie dovranno autocertificare di avere registrato in un trimestre successivo al 21 Febbraio 2020, ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, un calo del proprio fatturato superiore al 33,3% degli introiti dell’ultimo trimestre 2019. Come si può vedere è una disposizione “macchinosa” e complessa che si basa su un presupposto errato: il confronto dovrebbe essere fatto con il trimestre corrispondente dell’anno passato e non con l’ultimo del 2019, poichè cosi facendo si introducono disparità di trattamento ingiustificate. Chi ha incassato poco durante gli ultimi tre mesi del 2019 per motivi contingenti viene danneggiato ulteriormente perchè, pur vedendo calare ancora di più il proprio lavoro, non può beneficiare della sospensione del mutuo.
Molto meglio sarebbe stato sospendere il mutuo prima casa per tutti i lavoratori autonomi per la durata di due o tre mesi e poi consentire ulteriori sospensioni a coloro che effettivamente hanno subito un danno grave.
Infine analizziamo la norma che dovrebbe permettere lo svuotamento delle carceri sempre più affollate e dove non è possibile rispettare la distanza di sicurezza prevista dalla legge. L’art. 123 del decreto prevede infatti che il detenuto chiamato a scontare una pena inferiore a 18 mesi di reclusione può chiedere la detenzione domiciliare. Da questo beneficio sono esclusi gli autori dei reati più gravi come stalking e maltrattamenti in famiglia. In effetti la legge c’era già, la n. 199 del 2010, chiamata per l’appunto “Svuota carceri” o “Indultino” e che consente ai detenuti gli stessi benefici. Quest’ultima però non prevede il braccialetto elettronico né la norma della mancata concessione per i detenuti che sono in galera per stalking e maltrattamenti.
In sintesi il governo più a sinistra degli ultimi 80 anni dimostra ancora una volta di pensare esclusivamente alla sua base elettorale, danneggiando i liberi professionisti ed i titolari di partite IVA ed anche quando intende adottare misure umanitarie per alleggerire il sovraffollamento delle carceri emana norme “pasticciate”, dimenticando che esistono leggi analoghe con meno limitazioni.