Istat, sempre più italiani rinunciano alle cure: il 7,6% nel 2023 contro il 6,3% del 2019

Il dato allarmante presentato dal presidente Francesco Maria Chelli durante la sua audizione sulla Manovra.

Aumenta il numero di italiani che rinunciano a curarsi. Nel 2023 è stato il 7,6% della popolazione, contro il 6,3% del 2019. “La quota di quanti hanno rinunciato a causa delle lunghe liste di attesa risulta pari al 4,5% (era il 2,8% nel 2019). Le rinunce per motivi economici riguardano il 4,2% della popolazione, quelle per scomodità del servizio l’1%”. A lanciare il monito è il presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli, che durante la sua audizione sulla Manovra ha citato l’indagine “Aspetti della vita quotidiana” con informazioni sulle persone che, pur avendone bisogno, hanno dovuto rinunciare a un accertamento diagnostico o a una visita specialistica.


Sarebbero inoltre 2,4 milioni i lavoratori in più che nel 2025 beneficeranno del nuovo taglio del cuneo previsto dalla Manovra nella forma di bonus fino a 20mila euro e di detrazione da 20mila a 40mila euro. Complessivamente i beneficiari saranno 17,4 milioni. E’ quanto emerge dai calcoli presentati dall’Istat in audizione alle commissioni Bilancio. Nel dettaglio, i nuovi beneficiari saranno 2,9 milioni e riceveranno un beneficio medio di 576 euro l’anno. D’altro canto, circa 500mila individui lo perderanno: si tratta, spiega l’Istituto, di coloro che hanno un reddito di riferimento per i contributi sociali inferiore a 35mila euro e un reddito complessivo superiore a 40mila e che usufruivano della decontribuzione in vigore nel 2024.

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