L’insulina è il principale ormone a cui compete la regolazione, lo stoccaggio e l’utilizzazione delle sostanze nutritive circolanti nel sangue. Essa attiva i sistemi di trasporto e gli enzimi implicati nel consumo e nell'accumulo intracellulare del glucosio e degli aminoacidi che trasforma in acidi grassi.
L’insulina attiva la produzione dei trigliceridi (grassi). È importante ricordare a tale proposito che essa, favorendo la sintesi della lipasi lipoproteica, facilita il processo di idrolisi dei trigliceridi e delle lipoproteine presenti nel sangue circolante. Negli adipociti (cellule di grasso) l’insulina favorisce la penetrazione intracellulare di glucosio con conseguente aumento della disponibilità di glicerolfosfato per la esterificazione degli acidi grassi in trigliceridi. L’insulina, pertanto, finisce con il favorire sia la sintesi, sia il deposito dei trigliceridi nel tessuto adiposo a livello del quale, inoltre, inibisce i fenomeni di lipolisi (dimagrimento), bloccando la lipasi (enzima attivato nella fase di dimagrimento). In sintesi questo importante ormone nel tessuto adiposo svolge due azioni: produrre grasso e bloccare il dimagrimento.
Questo è uno dei motivi per cui, in fase di dimagrimento, anche l’insalata (alimento contenente glucosio) può bloccare il processo di lipolisi. L’insulina, anche se stimolata in modiche quantità, va a bloccare la lipasi (enzima capace di effettuare l’idrolisi dei lipidi).
La funzione principale dell’insulina consiste dunque nell’attivazione dell’incremento intracellulare di composti che possono rappresentare una fonte di energia per l’organismo: sintesi dei carboidrati (glicogeno nel fegato), dei grassi (trigliceridi nel tessuto adiposo), delle proteine (muscolo). L’azione non si limita, tuttavia, a favorire la produzione energetica ma induce la biosintesi di tutta una serie di molecole che dalla cellula sono adoperate come veri e propri costituenti strutturali. Anche se il fegato, il muscolo e il tessuto adiposo rappresentano i principali bersagli dell’insulina, numerosi altri tessuti dell’organismo subiscono l’influenza regolatrice esercitata da tale ormone su molte funzioni cellulari. L’insulina, ad esempio, modula la trascrizione del RNAmessaggero, cioè interagisce con il nucleo della cellula.
L’insulina inoltre fa diminuire i livelli plasmatici di alcuni aminoacidi negli stessi tempi in cui fa diminuire quelli del glucosio. L’effetto dell’orrmone sul metabolismo degli aminoacidi è proprio simile per alcuni versi a quello del glucosio. Non è questa la sede per illustrarlo dettagliatamente ma quello che voglio farvi notare è che anche alcuni aminoacidi sono in grado di provocare la secrezione pancreatica di insulina. Ecco perché bisogna monitorare ad personam il tipo di carne o di pesce o di altra fonte proteica che si assume perché in base alla catena aminoacidica delle proteine specifiche contenute, è possibile stimolare la secrezione di insulina e innescare quindi un effetto ingrassante. Ecco perché se vi dico di mangiare le cosce di pollo voi non dovete pensare ‘…ma sì, mangio il petto, tanto sempre pollo è…’ perché il contenuto di aminoacidi cambia anche a seconda del tipo di taglio di carne nello stesso animale.
Gli effetti conseguenti alle azioni biologiche espletate dall’insulina si manifestano in alcuni casi molto rapidamente, cioè nell’arco di alcuni secondi o qualche minuto (come l’attivazione dei sistemi di trasporto trasmembrana e di alcuni sistemi enzimatici e con essi la produzione di grasso), mentre in altri casi essi richiedono alcune ore (come avviene, per esempio, per l’azione modulatrice esercitata sulla proliferazione cellulare).
Non è mia intenzione entrare in modo minuzioso nei molteplici meccanismi metabolici dell’insulina. Ho voluto riportare queste informazioni solo per farvi comprendere che ogni qualvolta andiamo a stimolare l’insulina, ne consegue una serie di reazioni biochimiche che neanche riuscite a immaginare (nella loro interezza non si conoscono nemmeno tutte).
Da quanto detto si evince un concetto chiave: l’insulina è il principale ormone a cui compete la regolazione, lo stoccaggio e l’utilizzazione delle sostanze nutritive circolanti nel sangue. Essa attiva i sistemi di trasporto e gli enzimi implicati nel consumo e nell’accumulo intracellulare del glucosio e degli aminoacidi che trasforma in acidi grassi. Allo stesso tempo inibisce i processi catabolici, come la degradazione del glicogeno, dei lipidi e delle proteine. L’aspetto più rilevante è che l’effetto antilipolitico, cioè quest’effetto antidimagrante, si realizza a concentrazioni più basse di quelle richieste per altri effetti metabolici dell’ormone.
È per questo che nella fase di dimagrimento del mio metodo alimentare bastano cinque grammi di glucosio per bloccare il processo di dimagrimento, che in termini pratici equivalgono a un cucchiaio di latte, una caramella, mezza carota, un chicco d’uva. Per questo motivo io vi chiamo “bestie ” quando sgarrate senza consultarmi perché io so cosa avviene a livello metabolico per quella piccolo sgarro che avete commesso senza mettere in pratica i miei consigli per timore reverenziale (o più probabilmente per timore di essere mandati a quel paese). Rovinate tutto il lavoro che io con pazienza certosina sto compiendo sul vostro equilibrio ormonale e sul vostro pool enzimatico. Ditemi se non c’è da incazzarsi ruminanti al pascolo che non siete altro! Parola di Lemme.