Episodio di sconcertante brutalità quello occorso a Teresa Spanò, uccisa dalla figlia 17enne dopo un violento alterco. Tutta la comunità di Bagheria è incredula e sgomenta.
Bagheria – La Sicilia ha chiuso male lo scorso anno con diversi morti ammazzati, ma l’inizio di questo 2023 non è certo meglio con la drammatica vicenda nella quale ha trovato la morte Teresa Spanò, 55 anni, docente e collaboratrice di presidenza presso la Direzione didattica di Casteldaccia.
La donna, molto conosciuta e stimata, è stata ammazzata dalla figlia e ritrovata cadavere nella sua casa di corso Butera, a Bagheria, il 2 gennaio scorso. Nella serata di Capodanno madre e figlia avrebbero iniziato a litigare, come pare facessero spesso in questi ultimi tempi. Almeno secondo quanto hanno riferito agli inquirenti i vicini di casa. Forse per problemi riguardanti il comportamento della giovane le due congiunte sarebbero passate ben presto ai toni forti e al culmine dell’alterco la ragazza avrebbe afferrato al collo la madre sino a farle esalare l’ultimo respiro.
Teresa Spanò sarebbe scivolata sul pavimento di casa ormai morta mentre la figlia, intorno alle 3 del mattino, avrebbe chiamato con il suo cellulare il 112: ”Venite, ho ucciso mia madre”. Sul posto intervenivano i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e la squadra Scientifica oltre al procuratore dei Minori, Claudia Caramanna, per le incombenze di rito. La ragazza, che già aveva ammesso le proprie responsabilità durante la concitata telefonata al servizio di soccorso pubblico, veniva trasferita dapprima nel locale commissariato per accertamenti alla presenza del proprio difensore e di uno psicologo. Durante il colloquio con il magistrato, la giovane ammetteva di aver strangolato la madre, mettendole le mani intorno al collo sino a farla cadere esanime sul pavimento.
Successivamente la presunta assassina, incensurata, veniva tradotta presso la Comunità terapeutica educativa di Caltanissetta dove rimarrà sino a nuove disposizioni della magistratura inquirente minorile. La successiva autopsia confermava in parte la versione della figlia grazie ai segni sul collo della vittima, ma nulla si sa ancora, se non dopo l’esame tossicologico, se l’insegnante avesse o meno assunto farmaci prima dell’omicidio. Alcune medicine, infatti, sono state ritrovate sulla scena del crimine, ma solo più approfonditi accertamenti scientifici saranno in grado di chiarire se la donna li assumesse per patologia o se fossero stati somministrati all’insegnante per stordirla prima dell’evento mortale.
La ragazza, in un primo tempo, avrebbe addotto il suicidio della madre, ma con l’incalzare delle domande sarebbe crollata ammettendo ogni responsabilità e ricostruendo per gli inquirenti le diverse fasi della tragedia. Tragedia che ha letteralmente inquietato e sconvolto tutta la popolazione di Bagheria non più abituata, per fortuna, a fatti di sangue:
”È una tragedia che ci lascia sgomenti. Un dramma che colpisce nel profondo l’intera comunità bagherese – ha detto il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli – esprimo il cordoglio di tutta la comunità. Quello che è successo è un dramma. Le conoscevo entrambe ed erano brave persone. C’è una donna morta, ma c’è anche una ragazza di 17 anni che se arriva a compiere un gesto simile manifesta solo tantissimo disagio. Adesso dobbiamo dare l’ultimo saluto a un’insegnante conosciuta e apprezzata in paese anche per le sue attività sociali e in parrocchia, ma dobbiamo stare vicino alla ragazza. Senza esprimere giudizi sommari o puntarle il dito contro“.
Unanime dunque il cordoglio anche da parte di altre autorità istituzionali:
”È una notizia che ci ha colti di sorpresa e lasciato sconvolti – ha aggiunto Giuseppe Carlino, dirigente reggente della Direzione didattica di Casteldaccia – una tragedia che nessuno poteva immaginare. Teresa era una collaboratrice della presidenza, lavorava qui da almeno 20 anni, era un punto di riferimento per la scuola. La comunità scolastica è ancora sotto choc. Dobbiamo metabolizzare quanto accaduto. Nei prossimi giorni valuteremo come ricordarla“.
Il preside non era a conoscenza di eventuali contrasti fra madre e figlia, entrambe pare fossero molto legate. I funerali della vittima si sono svolti il 7 gennaio scorso nella chiesa di San Giovanni Bosco, in via Dante Alighieri, a Bagheria.