La donna, romena, è accusata di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace. La povera vedova è riuscita a sporgere denuncia quando, per motivi di salute, è rientrata in Italia e si è trovata la casa occupata.
Asti – Una 47enne romena è stata posta agli arresti domiciliari nell’Astigiano e dovrà rispondere di autoriciclaggio e circonvenzione di incapace. Vittima della donna una signora ottantenne, vedova e senza figli. Nel settembre 2023 l’anziana si era recata dai Carabinieri di Castagnole delle Lanze dove aveva lamentato che la sua badante romena l’aveva strattonata, che la voleva portare in Romania e che la sua abitazione era stata occupata da lei ed altri suoi connazionali.
La romena era stata assunta nel 2014 per fornire all’anziana i necessari aiuti domestici e soprattutto per assistere il marito malato, quindi si era trasferita presso la loro abitazione. Alla morte del coniuge, la vedova, rimasta praticamente sola, era entrata in depressione. La badante l’aveva quindi convinta a fare un viaggio in Romania per “cambiare aria”, ma una volta giunti sul posto la romena aveva lasciato la donna dapprima in una casa di riposo, e poi l’aveva “piazzata” in casa di sua madre. La povera anziana ha vissuto per anni in Romania completamente isolata dalle poche persone che conosceva in Italia, senza conoscere la lingua del posto e con un telefono cellulare con scheda romena sul quale erano memorizzati solamente le utenze dell’indagata e di sua madre. Le due donne inoltre avevano sequestrato alla signora tutti i documenti di identità e le carte relative alla sua salute.
Prima di partire per la Romania, la badante aveva inoltre fatto redigere dall’anziana una procura generale a suo nome presso un notaio, le ha fatto sottoscrivere una polizza vita del valore di 120.000 euro della quale era unica beneficiaria e l’ha accompagnata presso la filiale della banca dove aveva i suoi risparmi per farle firmare una delega ad operare sui suoi conti correnti e dossier titoli.
Nell’estate 2023 l’anziana era stata riportata in Italia per problemi di salute. Una volta a casa, si è resa conto che la sua casa era stata occupata e modificata da un gruppo di romeni, ai quali la badante aveva evidentemente lasciato accesso. A quel punto, la vedova è riuscita a recarsi presso la stazione dei Carabinieri dove ha sporto denuncia.
Gli investigatori hanno scoperto che era stato anche depositato dal notaio anche un testamento olografo nel quale la persona offesa aveva nominato erede universale l’indagata (disposizione testamentaria sottoposta a sequestro). Gli accertamenti svolti dai militari della Guardia di Finanza, hanno documentato indebite operazioni bancarie che hanno permesso all’indagata di appropriarsi di 317 mila euro, sottratti dai beni della vittima; la romena aveva anche utilizzato 149 mila euro per acquistare una tabaccheria.
La vedova raggirata è stata affidata all’assistenza dal servizio sociale territoriale CISA ASTI SUD ed è stata avviata la procedura per la nomina in suo favore di un amministratore di sostegno. Dalla perizia psichiatrica è emerso che la donna già dal 2015 versava in una condizione di suggestionabilità, vulnerabilità e fragilità psichica dovuta a una dipendenza affettiva: aveva perso la capacità critica e di giudizio e tendeva a fare scelte non libere per la paura dell’abbandono.