Il presidente Francesco Maria Chelli: “Negli ultimi anni la sicurezza stradale ha sì registrato progressi, ma c’é ancora molto da fare”.
Roma – Nonostante il maggior numero di incidenti nei comuni grandi, questi risultano essere meno gravi di quelli avvenuti nei comuni più piccoli. Nei comuni con meno di mille abitanti, infatti, si registrano gli incidenti con più alti indici e tassi di mortalità e indici di lesività e gravità. Man mano che cresce la dimensione comunale, diminuisce la gravità dell’incidente. E’ quanto emerso nel corso del convegno Istat ‘Gli incidenti stradali: dati e misure di policy. Un quadro territoriale’.
Nel 2023 il 54,4% degli incidenti si è verificato in pianura, causando il 48% dei decessi e il 54% dei feriti. Sono i comuni di montagna, con il 10% di incidenti, però a registrare incidenti più gravi rispetto a collina e pianura con un indice di mortalità pari al 2,3% rispetto all’1,6% della pianura. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nell’ultimo anno “sono morti a causa di incidenti stradali un milione e 190mila persone, circa 3.260 ogni giorno e quasi 50 milioni di persone hanno subito ferite o disabilità permanente. Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per i giovani tra i 5 e i 29 anni. Più della metà di coloro che hanno perso la vita sono pedoni, ciclisti e motociclisti”, dice il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, nel suo intervento in apertura dell’evento ‘Gli incidenti stradali: dati e misure di policy. Un quadro territoriale’.
“In Italia negli ultimi anni la sicurezza stradale ha sì registrato progressi, ma c’é ancora molto da fare – ha spiegato – se infatti nel lungo periodo si nota una tendenza al calo degli incidenti e delle vittime, i dati pubblicati un mese fa e riferiti al primo semestre 2024 segnalano un nuovo per quanto modesto incremento: gli incidenti sono saliti dello 0,9% e le vittime del 4%, se poi consideriamo le strade urbane, le vittime sono cresciute addirittura dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2023. La città, col traffico congestionato e incontrollato e la scarsa manutenzione del manto stradale accrescono i rischi per ciclisti e pedoni. Le Regioni stanno sperimentando soluzioni innovative, ma hanno bisogno di supporto per rendere significativo il loro impatto sulla qualità della sicurezza stradale. La formazione è l’unica, vera risposta di lungo termine ai problemi: formare, partendo dai giovani”.
Nel 2023 sono stati 3.039 in Italia i morti negli incidenti stradali, il 3,8% in meno rispetto all’anno prima secondo il report realizzato a luglio da Aci-Istat. Aumentano invece i feriti, 224.634, cioè lo 0,5% in più, e cresce anche il numero complessivo dei sinistri, lo 0,4% in più: 166.525 in tutto. Tra le vittime, 2.416 sono uomini (il 79,5%) e 623 donne (20,5%). Rispetto al 2022 va segnalato un forte aumento dei morti oltre i 70 anni, particolarmente rilevante per la fascia 75-79 anni (+23,6%), ma anche per i bambini di 5-9 anni (le vittime passano da 8 a 13). Considerando tutti i minori fino ai 14 anni, sono stati 41 nel 2023, mentre erano 39 nel 2022, 28 nel 2021, 37 nel 2020, 35 nel 2019.