Al momento non si esclude alcuna pista, compresa quella di una azione di matrice anarchica. Per Elon Musk non ci sono dubbi: “È terrorismo”.
Roma – Sulle Tesla incendiate in una concessionaria a Roma, non si esclude la pista anarchica e del terrorismo. La Digos invierà alla Procura una prima informativa sul caso. Sono state 17 le autovetture danneggiate nel rogo alle porte della Capitale. In questa prima fase l’incartamento dovrebbe essere affidato al pool dell’Antiterrorismo, coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Non si esclude nessuna ipotesi. Nessuno, almeno per il momento, ha rivendicato il gesto. Il fondatore di Tesla non ha dubbi: “È terrorismo”, ha scritto su X Elon Musk, rispondendo al post di un utente che aveva pubblicato un articolo sul rogo di Torre Angela.
Alle 4.30 di due notti fa, nella concessionaria Tesla di via Serracapriola, in zona Torrenova, alla periferia di Roma, un incendio ha distrutto ben 17 autovetture elettriche. Le fiamme hanno interessato parzialmente la struttura in cui erano parcheggiate le vetture. L’episodio, quasi certamente di natura dolosa, è comunque inquietante, perché non sfugge a chi indaga che questi roghi non siano affatto casuali da quando Elon Musk, il creatore di Tesla nonchè l’uomo più ricco del mondo, è entrato a far parte dell’amministrazione Trump con il compito di tagliare le spese, eliminare la burocrazia e ridurre il personale pubblico nella veste di capo del cosiddetto Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge). Incendio doloso di probabile matrice anarchica. E’ l’ipotesi, che stanno seguendo gli investigatori.