La Rete Zeromolestie Sinalp celebra l’avvio del reinserimento lavorativo: corsia preferenziale per chi ha subito sfregi permanenti e per i figli delle vittime di femminicidio.
Da tempo la Rete Zeromolestie Sinalp chiedeva che si passasse dalle parole ai fatti, affinché le
donne che hanno subito violenza potessero avere la possibilità di rimettersi in gioco, ritrovare la
propria dignità e tornare a far parte attiva della società.
La Responsabile della Rete Zeromolestie Sinalp Natascia Pisana evidenzia che da tempo abbiamo
indicato due direttrici fondamentali di intervento nella lotta contro la violenza di genere.
- la possibilità di accedere a un’assunzione nella pubblica amministrazione, come misura
concreta di reinserimento lavorativo; - l’inserimento delle donne vittime di violenza tra le categorie protette, così da garantire loro
una reale opportunità occupazionale.
Dopo anni di iniziative sociali, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di costante pressione
sul mondo politico, il 31 gennaio 2024 la Regione Siciliana ha approvato la legge n. 3 a firma del
Presidente On. Schifani, che all’art. 118 stabilisce:
“Le disposizioni di cui ai commi 1 e 3 dell’articolo 4 della legge regionale 13 settembre
1999, n. 20 si applicano sia alle donne vittime di violenza con deformazione o sfregio
permanente del viso di cui all’articolo 583-quinquies del codice penale, che ai figli delle
vittime di femminicidio.”
La Sicilia diventa così la prima regione in Italia a introdurre una misura innovativa di questo tipo,
capace di coniugare giustizia sociale e inclusione occupazionale.
Grazie a questa norma, le donne che hanno subito aggressioni con sfregi permanenti al volto e i figli
di vittime di femminicidio, purché residenti in Sicilia, possono oggi beneficiare di una corsia
preferenziale per l’assunzione negli enti pubblici regionali, nei limiti delle risorse disponibili.
Consapevole del rischio di escludere chi aveva subito violenze prima dell’approvazione della legge,
l’Assemblea Regionale Siciliana, con un emendamento fortemente sostenuto dal Governo Schifani,
ha introdotto nel giugno scorso anche la retroattività della norma, garantendo equità di
trattamento e giustizia sostanziale.
Le prime assunzioni, dichiara il Presidente della Rete Zeromolestie Sinalp Andrea Monteleone,
finalmente sono già state formalizzate dal Governo Regionale, segnando un passaggio storico che
va oltre l’aspetto burocratico, è un atto di riscatto e di reinserimento sociale che restituisce
dignità a chi ha subito violenza e riconosce nella casa comune delle istituzioni pubbliche un luogo di protezione e di rinascita.
Questa legge non ha solo un valore simbolico ma anche fortemente occupazionale, perché consente
l’accesso a un lavoro stabile e dignitoso, che è il presupposto per riacquisire autonomia e
indipendenza.
Come Rete Zeromolestie Sinalp siamo consapevoli che l’art. 118 è subordinato ai limiti finanziari e
alle risorse disponibili, ma continueremo a lavorare affinché tali limiti vengano superati e affinché
le procedure di assunzione siano rapide, trasparenti e non discriminatorie.
Inoltre, ci impegniamo a promuovere questa esperienza pionieristica della Regione Siciliana anche
presso altre regioni e a livello nazionale, affinché analoghe politiche di pari opportunità vengano
estese in tutto il Paese.
La legge regionale n. 3 del 2024 rappresenta dunque un momento storico nella lotta alla violenza
di genere, perché dimostra che non bastano dichiarazioni di principio o sostegni morali, ma è
necessario trasformare la solidarietà a parole in azioni concrete, capaci di offrire nuove opportunità
di vita e di lavoro a chi ha subito le ferite più gravi.