Tornati in servizio gli agenti imputati per violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere 

Revocata la sospensione per gli agenti penitenziari sotto processo per i pestaggi e le manganellate contro i detenuti dell’istituto.

Caserta – E’ stata revocata la sospensione per sei membri della polizia penitenziaria imputati nel processo per le violenze contro i detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in Campania, avvenute nel 2020. I sei poliziotti, che quindi torneranno in servizio, erano stati sospesi nel giugno del 2021 insieme a molti altri imputati nello stesso processo. Lo scorso agosto era stata revocata la sospensione per 22 agenti, anche in quel caso dopo molte richieste del sindacato della polizia penitenziaria USPP, che aveva insistito sulle conseguenze economiche della sospensione per i poliziotti e sulla necessità di reintegrarli finché il processo non avrà accertato una loro eventuale responsabilità penale.

I sei poliziotti di cui è stata revocata la sospensione sono i due dirigenti Gaetano Manganelli e Anna Rita Costanzo, capo e vice della Polizia Penitenziaria del carcere, due ispettori e due assistenti capo. Il processo riguarda una serie di violenze, pestaggi, manganellate e umiliazioni compiuta contro i detenuti, all’interno del carcere, il 6 aprile 2020, in quella che il giudice per le indagini preliminari Sergio Enea aveva definito una “orribile mattanza”. È un processo storico, perché ad alcuni degli imputati viene contestato, per la prima volta in Italia, il reato di tortura, introdotto nel nostro ordinamento nel 2017. Il processo è cominciato il 7 novembre del 2022 ed è ancora in corso.

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