Il titolare della ditta, senza scrupoli, aveva accumulato beni illegalmente. Dopo il giudizio la condanna e la successiva confisca del patrimonio.
Como – Le Fiamme gialle hanno dato esecuzione ad una sentenza irrevocabile di condanna emessa dal tribunale, in forza della quale è stata disposta la confisca obbligatoria di beni per un valore pari ad oltre € 90.000 nei confronti dell’amministratore di una società con sede in Guanzate, operativa nel settore dell’installazione di impianti idraulici, al quale è stata applicata la pena di 1 anno e 5 mesi di reclusione, nonché l’interdizione dagli uffici direttivi delle imprese e l’incapacità di contrarre con la P.A. per un anno e sei mesi, poiché ritenuto responsabile del reato di distruzione ed occultamento di scritture contabili obbligatorie.
Le investigazioni ed i conseguenti approfondimenti di polizia economico-finanziaria, a suo tempo svolti, avevano preso avvio a seguito di una verifica fiscale, condotta dai finanzieri di Olgiate Comasco, a conclusione della quale erano emerse responsabilità penali in capo all’imprenditore ed era stato ricostruito il profitto illecito conseguito.
Tale condotta delittuosa era stata quindi segnalata alla locale Procura della Repubblica, che ritenendo sussistenti gli elementi di prova raccolti, ha inteso rinviare a giudizio l’imprenditore per le ipotesi di reato prospettate.
Dinnanzi al Giudice penale è stata recentemente sentenziata, in maniera definitiva, la responsabilità penale dell’imputato con la conseguente disposizione di sottoporre a confisca tutti i beni mobili ed immobili intestati o riconducibili al condannato o alla società da lui rappresentata per oltre € 90.000, valore pari al profitto del reato commesso.