Immigrazione clandestina, maxi retata della finanza nel Teramano: 44 denunce [VIDEO]

Venti extracomunitari hanno ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno e altri 18 percepito prestazioni previdenziali e assistenziali non dovuto per oltre 92mila euro.

Teramo – Al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, sono stati denunciati 44 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di reati connessi alla commissione di truffe ai danni dello Stato, al reimpiego di proventi illeciti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’inchiesta ha consentito di ricostruire un complesso disegno criminoso gestito da un faccendiere, individuato come amministratore di fatto di società formalmente intestate a prestanome, il quale, avvalendosi della collaborazione di professionisti contabili e del lavoro operanti nella provincia di Teramo, avrebbe ideato e messo in atto un sistema fraudolento, finalizzato all’acquisizione di erogazioni pubbliche non dovute, al rilascio irregolare di permessi di soggiorno e all’ottenimento indebito di pene alternative alla reclusione in carcere.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, gli indagati avrebbero proceduto, attraverso una meticolosa organizzazione, alla predisposizione e alla successiva trasmissione di documentazione fittizia, attestante rapporti di lavoro in realtà mai instaurati. A tal fine, avrebbero simulato l’assunzione di numerosi soggetti, predisponendo le prescritte comunicazioni agli enti preposti e generando buste paga del tutto prive di riscontro reale.

L’artificiosa creazione di questi rapporti di lavoro avrebbe consentito a 20 cittadini extracomunitari di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno e a ulteriori 18 soggetti di percepire in maniera indebita prestazioni previdenziali e assistenziali per un ammontare complessivo pari a oltre 92mila euro. Inoltre, un soggetto, precedentemente ristretto in carcere, ha ottenuto una pena alternativa alla detenzione proprio in ragione del contratto di lavoro fittizio.

L’analisi incrociata dei tabulati telefonici e dei flussi di comunicazione, unita all’acquisizione di conversazioni telefoniche intercettate, ha consentito agli investigatori di delineare in modo dettagliato i ruoli e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti, facendo emergere la piena consapevolezza degli stessi circa la natura fraudolenta delle manovre. A supporto delle risultanze investigative, sono state eseguite perquisizioni presso le sedi riconducibili agli indagati, con il conseguente sequestro di documentazione cartacea e dispositivi informatici, successivamente sottoposti ad analisi approfondite per l’estrazione e la verifica dei dati contenuti. Gli accertamenti hanno permesso di consolidare il quadro probatorio a carico degli indagati.

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