“Ilaria Salis deve pagare l’affitto”: dalla protesta di Fdi al sit-in della Lega a Milano

Gli esponenti dei partiti di governo vogliono denunciare l’occupazione abusiva e il maxi debito con l’Aler della neo eurodeputata di Avs.

Roma – Bandiere di Fratelli d’Italia e uno striscione “La casa a chi ha bisogno, Salis Paga”. È la protesta firmata Fdi che è andata in scena in corso Magenta a Milano, davanti la sede di Milano del Parlamento Europeo. “Abbiamo richiesto che la neoeletta parlamentare Ilaria Salis paghi ad Aler l’intero suo debito relativo a quanto usufruito e abusivamente occupato – ha detto Riccardo De Corato, deputato di Fdi -. Questo delicato argomento, ma in generale tutto il tema dell’abusivismo, mi sta particolarmente a cuore e lo reputo prioritario. La Salis smetta di nascondersi dietro l’immunità Parlamentare e dia il buon esempio pagando quanto dovuto. Noi di Fratelli d’Italia saremo sempre a favore della legalità, senza se e senza ma”.

Al presidio hanno preso parte, per Fdi, anche il consigliere regionale Marco Bestetti e il coordinatore cittadino, Simone Orlandi. Dopo l’approvazione in Regione Lombardia della mozione contro Ilaria Salis, a cui viene contestato un debito di 90mila euro nei confronti dell’ente di edilizia residenziale pubblica Aler, non cessano le polemiche sulla neo europarlamentare monzese. Anche i vertici della Lega milanese hanno infatti annunciato un sit-in di protesta, questa mattina tra via Pavia e via Sforza, proprio nei pressi dello stabile sui Navigli che in passato sarebbe stato occupato abusivamente dall’esponente di Alleanza Verdi Sinistra in Europa.

L’approvazione della mozione contro Salis in Regione Lombardia

Alessandro Verri, capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Milano, aveva preannunciato il sit-in gi oggi: “Scenderemo in piazza per chiedere con fermezza lo sgombero immediato di tutti gli abusivi e gli stabili occupati, in difesa di tutti quei cittadini onesti che aspettano il loro turno regolarmente per l’assegnazione della casa popolare e che, purtroppo, sono costretti a fare i conti con centri sociali e furbetti. Fuori questa ideologia malata dalla nostra città e dalle istituzioni che finisce per danneggiare i più deboli e i rispettosi delle regole”.

“La polizia mi ha trovato nello stabile nel 2008, quando avevo 24 anni. Oggi ne ho 40. Da allora non sono più andati a fare verifiche per vedere chi ci abitasse, però l’Aler mi contesta lo stesso un debito di 90 mila euro”, aveva replicato la stessa Salis. “Non risulta nessun contratto, nessuna richiesta di pagamento, non c’è nessuna sentenza civile o penale. Come hanno fatto a calcolare questa cifra?”, le hanno fatto eco i suoi legali, davanti alla richiesta della compagine di centrodestra in Regione di pignorare lo stipendio da europarlamentare dell’attivista per sanare il presunto debito. Intanto, agli uffici dell’Aler risulterebbero due ingressi abusivi da parte di Salis: uno nel 2008 sui Navigli, in via Borsi 14, e uno in via dei Cinquecento, quartiere Corvetto.

Salis approdata a Bruxelles

Le polemiche sulla vicenda si sono moltiplicate sempre di più dopo che l’eurodeputata ha dichiarato: “Vivere in una casa occupata non è da furbetti”, si era esposta ancora Salis sul tema. “L’azione è illegale ma legittima. Essere occupanti vuol dire essere trattati come criminali per aver cercato di vivere in modo dignitoso. Tutti e tutte dobbiamo avere un tetto sulla testa, e non sempre le azioni legittime sono legali in quel dato momento: servono a cambiare le leggi, prendendo in considerazione le istanze dei gruppi subalterni”, aveva chiarito.

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