Il vescovo insultato sui social non porge l’altra guancia e denuncia: nei guai il “leone da tastiera”

Monsignor Gerardo Antonazzo, vescovo della Diocesi di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorvo nel Lazio, è andato dai carabinieri mostrando il contenuto dei post. Individuato l’autore: dovrà rispondere di diffamazione aggravata.

Frosinone – Sui social gliene ha dette di tutti i colori, ma lui non si è scomposto e invece di lasciar correre si è recato dai carabinieri e ha sporto querela per diffamazione aggravata. La vittima illustre dei messaggi denigratori è Monsignor Gerardo Antonazzo, vescovo della Diocesi di Sora, Cassino, Aquino e Pontecorvo, nel Lazio. I post incriminati, diffusi attraverso il profilo personale di un utente su una nota piattaforma online, avrebbero contenuto un florilegio di accuse infondate, insulti e dichiarazioni, ritenute lesive dell’onorabilità sia della Diocesi che del presule. Che quindi è passato al contrattacco.

La protervia del “leone da tastiera” è durata poco. Le indagini della Polizia Giudiziaria hanno permesso di risalire all’identità dell’autore dei post. Dopo aver raccolto e analizzato il materiale pubblicato, l’Autorità Giudiziaria ha ravvisato gli estremi per procedere al rinvio a giudizio. In quei testi c’era di tutto, un profluvio di accuse mai dimostrate accompagnate da epiteti diffamatori che, secondo la Diocesi, «hanno compromesso la dignità personale e istituzionale» del Vescovo Antonazzo.

La Curia ha confermato l’accaduto in una nota ufficiale e ha sottolineato che l’azione legale è stata intrapresa per «difendere la reputazione dell’istituzione ecclesiastica e per contrastare ogni forma di disinformazione e odio online». Una linea di “tolleranza zero” contro gli attacchi gratuiti, soprattutto quando si svolgono su piattaforme pubbliche. Il danno potenziale, alle singole persone quanto, come in questo caso, alle comunità religiose può essere veramente enorme. Più che comprenibile quindi, oltre che doverosa, la decisione del vescovo di reagire anziché, evangelicamente, porgere l’altra guancia.

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