Il successo dei “Family Hotel”, camere comunicanti coi bimbi e kit per neonati

Famiglie al centro, in controtendenza rispetto ai “no kids”, strutture molto richieste dai turisti ma senza mocciosi intorno.

Roma – Dopo i “no kids” vanno di moda i “Family Hotel”. L’attualità della cronaca appare come un caleidoscopio, i cui fatti accaduti non si è in tempo a prenderne atto, che subito ne appare un altro di verso contrario, ma con tutti i crismi per essere definito un fenomeno sociale. Era appena balzata agli onori della cronaca la richiesta di molti turisti di frequentare locali senza mocciosi intorno, i famosi “no kids”. Un fenomeno che ha sorpreso non poco l’opinione pubblica che, ancora sorpresa e incredula, ne ha dovuto constatarne un altro in controtendenza: i “Family Hotel”, che si stanno diffondendo a macchia d’olio.

Molti gruppi alberghieri, poiché le variopinte famigliole rappresentano una considerevole quota di clientela, hanno pensato bene di adattare i loro resort con camere comunicanti per lasciare ai bambini e agli adulti la loro privacy. Ed ancora, kit per neonati in ogni camera e piccoli angoli per la preparazione dei pasti con alimenti appositi per l’infanzia, l’ideale per famiglie con pargoli ancora in fasce, come si soleva dire un tempo. Inoltre, molte catene alberghiere si sono provviste di professionisti ad hoc, a cui poter affidare bambini e adolescenti dai 3 ai 17 anni. Un aspetto che ha attratto i genitori è stata la presenza di un medico reperibile h24 e in più una serie di corsi ludici per i bambini. In qualche caso è stata proposta una visita guidata nella città vicina, mentre all’interno dei resort sono state programmate varie attività che aiutano i genitori a stimolare i più piccoli durante le visite turistiche.

Poi ci sono strutture che si affacciano direttamente sul mare e propongono attività sportive per adulti e ragazzi. Altre, invece, propongono equitazione e bici e anche strutture adattate a bilocali, trilocali e quadrilocali con costruzioni in pietra o in legno per ripristinare l’atmosfera della campagna. Molto in voga sono i viaggi multi-generazionali, con adulti, adolescenti e qualche figlio che, magari, vive già da solo. Secondo i dati, le famiglie hanno pesato per il 47% del business vacanze e sono cresciute del 5% rispetto a chi sceglie di partire da solo o senza figli.

Gli esperti del settore ritengono che la concezione della vacanza per la famiglia si svilupperà ancora di più, con la creazione di alloggi indipendenti, parchi acquatici, servizi per gli amici a quattro zampe e intrattenimento per tutte le età. Per chi ama la montagna ecco pronto l’“eco-resort” (il termine ecologia è talmente inflazionato che va bene per ogni stagione), con molte ore di assistenza settimanale per i più piccoli e un programma educativo per risvegliare la passione per la natura e gli animali.

Ora, non si comprende bene dove sia la novità, se non quella dovuta agli anglicismi, che fanno sempre tendenza, ormai. Come si può capire dal nome stesso, sono strutture fornite di servizi per rendere ottimale una vacanza per le famiglie. Ma già sono nate le prime diatribe, perché alcuni si definiscono “Family Hotel” anche se, in realtà, sono “Hotel Family”. Lasciamo, volentieri, agli esperti di dipanare questa matassa, frutto di un aspro e dialettico scontro linguistico.

Pare che il primo sia un complesso nato per ospitare famiglie, un hotel a misura di bambino. Il secondo, al contrario, è un hotel che ospita anche famiglie, e che, come tale, dispone di alcuni servizi per i bambini ma non è completamente votato ai piccoli ospiti. Avere l’animazione, le culle, e il menù bimbi non è sufficiente per essere categorizzato come Family Hotel, ma lo è per un Hotel Family.

Come sottolinea l’associazione dei Family Hotel Italiana, “una struttura può definirsi family hotel se è in grado di far sentire una famiglia a proprio agio tanto da sentirsi come a casa”. È molto probabile che trascorrere le vacanze, con famiglia al completo, in queste strutture, sia abbastanza costoso. Quindi, non per tutte le tasche. Se la richiesta nell’ultimo anno è cresciuta, significa che proviene da un ceto medio-alto dal punto di vista economico. Per gli altri, gli esclusi dall’offerta, il problema non se lo pongono nemmeno perché, forse, non possono permettersi nessun tipo di vacanza, altro che “Family Hotel” o “Hotel Family” che dir si voglia!

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