Il sindaco offre un’abitazione gratuita alla famiglia nel bosco

L’appello di Masciulli ai genitori: “Collaborate per il bene dei bambini”. Il Comune aveva già offerto un alloggio a settembre, poi abbandonato dalla coppia.

Chieti – Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, ha lanciato un appello alla famiglia inglese che vive nel bosco, invitando i genitori Catherine Birmingham e Nathan Trevallion ad accettare l’abitazione gratuita messa a disposizione dal Comune per potersi ricongiungere con i tre figli, allontanati dal Tribunale dei Minori dell’Aquila.

Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino al quotidiano online Il Centro, la decisione di allontanare i bambini non è stata improvvisa, ma è maturata dopo mesi di tentativi da parte dei servizi sociali. Il casolare dove viveva la famiglia sarebbe infatti privo delle condizioni minime di abitabilità: mancano le utenze e i servizi igienici regolari, sostituiti da un bagno a secco esterno dopo che quello interno era stato smantellato.

La vicenda risale a settembre scorso, quando la famiglia finì in ospedale per un’intossicazione da funghi. Durante i controlli successivi, carabinieri e servizi sociali riscontrarono diverse problematiche nella loro abitazione. Il Comune intervenne immediatamente offrendo un’abitazione con tre camere da letto, cucina, soggiorno, due bagni, riscaldamento e tutte le utenze necessarie. La famiglia accettò l’alloggio ma vi rimase soltanto dieci giorni, scegliendo poi di tornare al casolare.

Era stato concordato un percorso tra amministrazione e famiglia, alla presenza dei rispettivi legali, che prevedeva la ristrutturazione dell’abitazione, controlli sanitari per i bambini e incontri psico-educativi settimanali. I genitori avevano rifiutato il reinserimento scolastico dei figli optando per l’istruzione parentale. Tuttavia, secondo il sindaco, i lavori di sistemazione sono stati realizzati solo in minima parte e la famiglia non ha partecipato agli incontri programmati né ha consentito le visite mediche.

Masciulli ha voluto chiarire che i Comuni non hanno alcun vantaggio economico dal collocamento dei minori in strutture protette, anzi le spese ricadono interamente sul bilancio comunale con rischi di squilibri finanziari. “È molto meglio, sia per il benessere dei minori che subiscono sempre un trauma dall’allontanamento, sia economicamente, aiutare la famiglia a risolvere le criticità”, ha concluso il sindaco, rinnovando l’invito alla collaborazione.