Il sindaco di Assago cita Benigni: “State attenti a non far piangere una donna…”

Lara Carano inaugura la mostra “Donne a Perdere”, 15 opere di Carla Bruschi e Barbara Senaldi per denunciare i femminicidi.

Assago – C’è Carolina, una fotomodella precipitata dall’attico di un grattacielo per le violenze “fisiche e morali” subite dal compagno, “Mi ha incantato e incatenata” racconterà; c’è Maria, giovane casalinga massacrata di botte dal marito violento, Cristina, il cui corpo è stato trovato in un fosso. E c’è la storia di “Resurrezione” di Laila che ha denunciato e fatto processare il coniuge violento. Quindici storie racchiuse in quindici opere dell’artista Carla Bruschi, accompagnate da altrettanti racconti frutto della penna della giornalista Barbara Sanaldi, in esposizione nelle sale della Biblioteca comunale di Assago da oggi.

Una data emblematica, quella Giornata internazionale della Donna: “Abbiamo scelto l’8 marzo – ha sottolineato il sindaco di Assago Lara Carano inaugurando la mostra “Donne a Perdere. Piccole storie di ordinaria quotidianità”.– per sdoganare un’altra data in cui si parla di violenze e abusi. Il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in cui si susseguono ogni anno cifre drammatiche e bollettini di guerra”.

Il sindaco di Assago Lara Carano

La prima cittadina del comune milanese ha citato poi, di fronte ad alcuni studenti invitati per l’occasione, un passo del Talmud letto da Roberto Benigni: “State molto attenti a non far piangere una donna: poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai suoi piedi perché debba essere pestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale… un po’ più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata”. La mostra vuole infatti denunciare, con un linguaggio schietto, moderno e coinvolgente, il tragico e inaccettabile fenomeno del femminicidio.

Una esposizione che scava l’anima e mette al centro gli aspetti più intimi e profondi vissuti dalle vittime di queste barbarie: i pensieri, le paure e i sogni di queste donne che, solo perché non incarnano uno stereotipo, vengono private del bene più prezioso, la loro vita. “Da madre e da nonna – ha proseguito l’Assessore comunale alla Cultura Donatella Santagostino – dico alle studentesse qui di fronte di stare in guardia e reagire ai campanelli d’allarme della violenza fisica e piscologica. Nonostante le tante conquiste della donna questo fenomeno drammatico continua”.

E ancora, Graziano Musella, già sindaco di Assago per molti anni – ora ricandidato in vista delle elezioni di giugno – ex parlamentare e coordinatore provinciale di Fi, ha lanciato un monito ai ragazzi delle scuole presenti: “Siano le nuove generazioni a dare una svolta sociale e culturale contro questa escalation drammatica di violenza. L’educazione inizia proprio dalla scuola, e noi amministratori locali, le famiglie e gli insegnanti dobbiamo cercare di fare la nostra parte per dare risposte a questo dramma. Il primo passo è scendere nel profondo di queste storie di violenza guardando le immagini e i testi di questa mostra”.

Una delle opere in mostra

L’allestimento è pensato come un percorso che ricalca idealmente le 14 stazioni della Via Crucis, ciascuna delle quali rappresenta altrettante storie e racconta una realtà dal punto di vista delle vittime: donne tutt’altro che fragili e insicure ma piene di vita e di desideri, di voglia di realizzare se stesse e i propri sogni ma che che hanno avuto una sola “colpa”: quella di fidarsi di uomini – padri, mariti, compagni, amanti – che avrebbero dovuto amarle e rispettarle e invece si sono rivelati egoisti, violenti, possessivi e gelosi. Dei mostri, insomma, troppo pieni di sé per essere capaci di amare davvero.

Ma dopo tanta sofferenza, l’ultima stazione della via Crucis, la quindicesima, chiude il percorso nella speranza, ricordandoci che dopo la morte e l’abisso del dolore ci aspetta la rinascita, la Resurrezione. Una luce che risana le ferite ma che non riesce a cancellare del tutto le stimmate. Oltre alla mostra “Donne a Perdere”, il mese di marzo, ad Assago, sarà ricco di eventi in rosa: spettacoli e incontri che indagano la condizione femminile e i diritti troppo spesso negati.

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