Il professionista sanitario è indagato per omicidio colposo. La bambina è morta poco dopo essere tornata a casa.
Borgo Valbelluna – Un medico pediatra di 76 anni, in servizio come “gettonista”, è finito nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo dopo la morte di Ludovica, una bambina di appena due anni deceduta poche ore dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre, in provincia di Belluno. I fatti risalgono alla notte tra venerdì 14 e sabato 15 novembre.
Secondo la ricostruzione, la piccola era stata accompagnata d’urgenza in ospedale dal padre dopo giorni caratterizzati da febbre elevata, episodi di strabismo e difficoltà respiratorie. La visita in pronto soccorso, durata poco più di mezz’ora, si era conclusa con la diagnosi di sospetta laringotracheite acuta. Il medico aveva prescritto trattamenti con aerosol, una somministrazione endovenosa di soluzione fisiologica e una terapia antibiotica, disponendo poi il ritorno a domicilio della bambina.
Il pediatra aveva valutato il quadro clinico come una forma influenzale accompagnata da un lieve arrossamento della gola, confermando sostanzialmente quanto già ipotizzato in precedenza da un’altra pediatra che aveva visitato la piccola in ambulatorio. Tuttavia, nelle ore successive alle dimissioni, le condizioni della bambina sono precipitate fino al tragico epilogo.
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire nel dettaglio l’accaduto per verificare se il personale sanitario dell’ospedale abbia adottato tutte le misure necessarie per assistere la piccola paziente. L’interrogativo centrale riguarda la possibilità che una valutazione diagnostica errata abbia impedito interventi terapeutici che avrebbero potuto modificare l’esito della vicenda.
L’autopsia, programmata per questo pomeriggio, rappresenta il passaggio cruciale dell’inchiesta. L’esame medico-legale dovrà chiarire se la bambina fosse affetta da una patologia che gli accertamenti effettuati durante l’accesso al pronto soccorso non hanno rilevato e se quindi vi siano state lacune nella fase diagnostica o nell’iter assistenziale.