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Il “Paese dei Balocchi” è sui social: i danni provocati da santoni e tuttologi del web

Dal digiuno alimentare a quello tecnologico ai consigli eccessivi, nel cyberspace la speculazione sui “fragili” è servita.

Il proliferare sui social di pseudo esperti di qualsiasi tema provoca una serie di danni. Facendosi un giro sul web, è molto probabile imbattersi in una serie di esperti dell’ultima ora che danno consigli su “come condurre una vita sana” o “come stare bene con sé stessi”. Una consistente percentuale di questi nuovi “santoni” è priva di competenze professionali. Ed è questo l’annoso problema, perché nella rete lanciata da questi personaggi nel mare magnum del cyberspace ci cascano parecchie persone.

Ad esempio, adesso la tendenza che seduce molti utenti è il “digiuno”. Non solo quello alimentare, ma anche tecnologico, per finire a quello della “dopamina”. No, non si tratta di una mina dopata.. pronta ad esplodere, ma di un importante neurotrasmettitore, da cui dipendono i meccanismi di ricompensa e piacere, per cui è in grado di rafforzare le esperienze che provocano benessere. Per questo motivo, gli esperti ritengono che abbia un ruolo decisivo nelle dipendenze e nelle sindromi compulsive, come quelle per gioco o shopping. La teoria del “digiuno da dopamina” si è sviluppata, qualche anno fa, negli USA, con fondamenti scientifici e sulla psicoterapia cognitivo-comportamentale. Si tratta di un trattamento dei disturbi psicologici che mira a ridurre la sofferenza emotiva; aiutare a vivere meglio ed a raggiungere i propri scopi di vita. Non se ne conosce la ragione, ma, in men che non si dica, è stata completamente fraintesa, diventando una vera e propria speculazione sulle fragilità delle persone.

Le pseudo teorie che si sono succedute hanno estremizzato il concetto di digiuno trasformandolo in “disintossicazione”. E’ stato, quindi, consigliato di allontanarsi dagli aspetti piacevoli della vita, come il cibo ed il sesso. Oppure di praticare per 24 ore una forma di “deprivazione sensoriale” da attività fisica, lettura, musica. Nella teoria originaria, l’assunto su cui si basava era che nella società attuale si è soggetti a stimoli eccessivi. Questo fenomeno può provocare il bisogno di alzare l’asticella, cioè di volere più di quanto si ha. Da qui ad avere comportamenti compulsivi il passo è breve. Lo scopo non era, dunque, quello di abolire la dopamina – d’altronde, come si fa ad eliminare un composto chimico prodotto dal nostro corpo? Mistero del pensiero umano! – ma la cura degli atteggiamenti eccessivi, che sono la causa per il benessere psico-fisico delle persone. Gli effetti sono tanti, dalla dipendenza della pornografia online al gioco d’azzardo, fino al consumo di droghe.

I social recitano un ruolo determinante, soprattutto tra i giovani, che pur avendo la sensazione di potersi collegare col mondo intero e di avere a portata di mano infinite possibilità, in realtà soffrono di solitudine e pensano di non piacersi abbastanza. I più fragili vengono sedotti da quello che appare loro come un tecnologico “Paese dei balocchi”. E’ noto, sin dall’infanzia, che si tratta di un luogo immaginario, descritto dallo scrittore Carlo Collodi, nel 30° capitolo del romanzo “Pinocchio”. Un luogo che ha attratto ognuno di noi da bambino, stimolandone la curiosità, la fantasia e la creatività. Soprattutto perché è uno spazio altro, in cui il principio imperante è il divertimento allo stato puro e dove gli obblighi e gli impegni sono aboliti. In questo mondo ovattato del “Pianeta Fantasia”, molti fanno il biglietto di sola andata, con le ripercussioni ormai note. In tutto questo, la scuola riesce a fare quello che può, cioè poco. E la famiglia dov’è? I suoi componenti sono tutti impegnati, ognuno per conto proprio, a smanettare col cellulare. Persone che comunicano pochissimo tra di loro, quasi come dei semisconosciuti, perché non sanno più cosa sia “il senso di comunità”!.

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