Il suo scatto alla vigilia di Natale del 1968 a bordo dell’Apollo 8, è entrato da allora nella storia dell’esplorazione spaziale.
Roma – Un’immagine che hanno visto tutti: mostra la Terra che sorge sull’orizzonte dalla brulla superficie
lunare. A scattarla, la vigilia di Natale del 1968 a bordo dell’Apollo 8 durante il primo volo spaziale con equipaggio a raggiungere la Luna, fu Bill Anders, uno dei migliori piloti su cui l’aeronautica degli Stati Uniti poteva contare. Dei molti astronauti a orbitare intorno alla Luna o a mettervi piede, Anders è uno dei pochi a essere entrato non solo nella storia dell’esplorazione spaziale, ma anche nell’immaginario collettivo, proprio grazie a quello scatto.
La sua vita non è stata mai legata alla Terra e proprio mentre era in volo se n’è andato, precipitando in mare mentre era ai comandi di un piccolo aereo alla veneranda età di 90 anni. Il figlio, Greg, ha confermato lo schianto al largo dello stato di Washington e che il corpo è stato recuperato dai rottami del Beechcraft A A 45, noto anche come T-34, un velivolo da addestramento militare tutto sommato di poco più giovane del
suo pilota. “La famiglia è devastata. Era un grande pilota. Ci mancherà”, si legge in una dichiarazione riportata dalla bbc.
Anders pilotava il modulo lunare nella missione Apollo 8 e fu lui a dare il titolo di ‘Earthrise’ (intraducibile in italiano, ma che suona più o meno come ‘alba terrestre’) a una delle immagini più memorabili e stimolanti della Terra dallo spazio. Lui stesso, in seguito, lo descrisse come il suo contributo più significativo al programma spaziale. All’immagine è ampiamente riconosciuto il merito di aver motivato il movimento ambientalista globale e di aver portato alla creazione della Giornata della Terra, un evento annuale per
promuovere l’attivismo e la consapevolezza della cura del pianeta. Parlando di quel momento, Anders pronunciò una frase anche quella entrata nella storia: “Siamo venuti fin qui per esplorare la Luna, e la cosa piu’ importante che abbiamo scoperto è stata la Terra”.
Fu anche pilota di riserva della missione Apollo 11, l’impresa che portò al primo sbarco sulla Luna il 24 luglio 1969. Dopo il ritiro dal programma spaziale nel 1969, lavorò principalmente nell’industria aerospaziale per diversi decenni. Negli anni ’70 fu anche ambasciatore degli Stati Uniti in Norvegia per un anno. “Nel 1968, durante l’Apollo 8, Bill Anders offrì all’umanità uno dei doni più profondi che un astronauta possa fare. Ha
viaggiato fino alla soglia della Luna e ha aiutato tutti noi a vedere qualcos’altro: noi stessi”, ha scritto in una nota l’amministratore della Nasa Bill Nelson.
Quando parlava di quel momento, Anders raccontava che la Terra era apparsa così, all’improvviso, oltre l’oblò durante una delle rivoluzioni della navicella intorno alla Luna. Non ebbe alcuna esitazione e, forte di “quel po’ di formazione fotografica” che l’agenzia spaziale gli aveva dato, impugnò la fotocamera e scattò, immortalando la storia. Un filmato che ha catturato l’incidente aereo mostra un tentativo di ammarare prima che l’aereo si impenni e piombi in acqua esplodendo.