Manuale di sopravvivenza per il pensionato italiano: quando la matematica diventa una barzelletta.
Cari pensionati italiani, abbiamo una buona notizia: nel 2026 riceverete un aumento. Che emozione! Che gioia! Preparatevi a festeggiare perché arriveranno ben 3,12 euro in più al mese. Sì, avete capito bene: tre euro e dodici centesimi. Praticamente avete vinto alla lotteria. Anzi no, scusate: alla lotteria si vince di più.
Ma aspettate, perché il bello deve ancora venire. Il nostro geniale sistema previdenziale ha inventato un nuovo sport nazionale: la gara a chi prende meno pur avendo lavorato di più. Le regole sono semplici e incredibilmente creative.
Prima regola: se hai versato contributi per tutta la vita come un ingenuo (pardon, come un cittadino modello), preparati a essere penalizzato. Hai maturato 692 euro di pensione? Perfetto! Dopo tasse e addizionali te ne restano 710 netti. Il tuo vicino che ne ha maturati solo 384? Lui ne porta a casa 749. Sì, 38 euro in più di te.
Seconda regola: la no tax area è come il Conte di Montecristo, resta immobile da anni. Superala anche solo di un millimetro e il fisco ti attende con la grazia di un esattore medievale. È una specie di muro invisibile: da una parte il paradiso fiscale delle pensioni assistite, dall’altra l’inferno dell’Irpef per chi ha osato lavorare.
Terza regola: gli aumenti devono essere così microscopici da richiedere un microscopio elettronico per essere visti. Nove euro in più al mese? Fantastico! Potrete permettervi quasi un cappuccino e brioche in stazione. Ogni tanto. Se la stazione non è troppo centrale.
Il bello è che sulla carta tutto funziona. Dal 2022 al 2026 le pensioni aumentano del 16,46%! Applausi! Standing ovation! Peccato che poi arrivi l’Irpef come un ospite non desiderato, che nessuno ha mai invitato, a papparsi metà della torta. E così quel magnifico 16% si trasforma magicamente in un 12% scarso. È come promettere una pizza margherita e servire una focaccia bianca: tecnicamente è farina lievitata, ma non è proprio la stessa cosa.
La CGIL, con l’entusiasmo di chi ha appena scoperto che Babbo Natale non esiste, definisce questi aumenti “una vergogna”. Ma si potrebbe valutarla come un’opportunità educativa: finalmente i pensionati italiani possono imparare a vivere di aria. O meglio, con 3,12 euro in più al mese.
La soluzione proposta dai sindacati? Rinforzare la quattordicesima, ampliare la no tax area, rivalutare davvero le pensioni. Idee rivoluzionarie, certo. Quasi come suggerire di dare l’acqua a chi ha sete o il pane a chi ha fame. Troppo semplice, troppo logico. Meglio continuare con il sistema attuale: complicato, iniquo, ma almeno offre materiale inesauribile per fare della buona satira.
E così, cari pensionati del 2026, preparatevi: tra pochi mesi potrete finalmente permettervi quel lusso sfrenato che sognavate da sempre. Un pacchetto di gomme da masticare. Forse due, se fate i bravi e risparmiate.