La 46enne messinese sparì nel nulla dopo aver lasciato un locale con uno sconosciuto. Tra ritardi nella segnalazione, furti misteriosi e telecamere mute.
Messina – Era una serata estiva come tante altre quella del 28 luglio 2015 a San Saba, frazione marinara alle porte di Messina. La brezza del mare accarezzava i tavoli all’aperto del noto locale in riva al mare, dove Cinzia De Leo, 46 anni, aveva scelto di trascorrere la serata in compagnia di due amici per un aperitivo. Nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata l’ultima volta che qualcuno l’avrebbe vista.
Secondo la ricostruzione fornita dai due amici, tutto sembrava procedere normalmente fino a mezzanotte e mezza. Cinzia, alta 1 metro e 70, occhi e capelli castani, indossava una maglietta bianca, fuseaux fantasia verde scuro e bordeaux e scarpe da ginnastica Nike Air Max grigie con stemma giallo. Aveva anche un piercing con brillantino sulla narice destra, un dettaglio che la rendeva facilmente riconoscibile.
La svolta arriva quando la donna prova a telefonare a un ex fidanzato residente a Catanzaro ma non ottiene risposta. Visibilmente contrariata, ripone il cellulare in borsa e si alza dalla sedia. È questo il momento cruciale: Cinzia si dirige verso un uomo seduto a un altro tavolo del ristorante.

L’uomo misterioso, secondo l’identikit fornito dai testimoni, aveva circa 50 anni, corporatura robusta, altezza di 1 metro e 80, capelli neri corti, pizzetto e indossava una maglietta aderente beige con pantaloni neri. I due si sarebbero diretti insieme fuori dal locale e, una volta in strada, sarebbero saliti su un’automobile parcheggiata in zona per poi sparire nel nulla.
I ritardi e i silenzi
Un aspetto inquietante della vicenda riguarda i tempi della segnalazione. I due amici che erano con Cinzia non diedero immediatamente l’allarme per la sua scomparsa. La denuncia arrivò solo il giorno successivo, e non da loro, ma dai familiari preoccupati perché la donna non aveva fatto ritorno a casa e il suo cellulare risultava spento.
“Perché la coppia con cui aveva cenato la donna avrebbe riferito della sua sparizione soltanto il giorno dopo e solo una volta che era stata interpellata da parenti e carabinieri?”, è una delle domande che ancora oggi non ha trovato risposta e che tormenta la famiglia De Leo.
Il furto misterioso
Un altro elemento enigmatico emerge dalla ricostruzione dei giorni precedenti la scomparsa. Quella sera Cinzia avrebbe dovuto dormire in casa di un’amica, Graziana, ricoverata in ospedale. Il giorno prima della scomparsa, qualcuno aveva rubato i gioielli di famiglia dalla cassaforte dell’abitazione di Graziana. Un furto silenzioso e mirato che aveva lasciato Graziana turbata e spaventata.

Cinzia era al corrente del furto e ne aveva parlato con i due amici durante la serata. Tuttavia, Graziana non formalizzò mai la denuncia per il furto e morì successivamente per una complicazione cardiaca, portando con sé eventuali segreti legati a quell’episodio.
Le ricerche senza esito
Le indagini coordinate dai carabinieri della Compagnia Messina Sud andarono avanti per mesi senza arrivare a nulla di concreto. Decine di uomini controllarono circa 5 ettari di spiaggia e macchia mediterranea, supportati dai cani molecolari dell’associazione di protezione civile “Club Radio C.B.” di Barcellona Pozzo di Gotto e dai sommozzatori dei vigili del fuoco, ma senza trovare alcun indizio.
Particolarmente significativo è il fatto che Cinzia avesse lasciato in casa tutti i suoi effetti personali – documenti, soldi e persino i farmaci per la sindrome bipolare che teneva sotto controllo in un centro specializzato – portando con sé solo il cellulare. Nemmeno le telecamere di sorveglianza presenti in zona hanno ripresero insieme al presunto rapitore.
La battaglia per la verità
Dopo tre richieste di archiviazione formulate dal pubblico ministero di Messina, la sorella Lucrezia De Leo, 56 anni, continua a lottare per ottenere risposte. “I misteri sono troppi e vanno svelati. Vogliamo la verità”, aveva dichiarato in attesa di un’udienza in cui si doveva decidere sulla prosecuzione delle indagini.

Oggi, a dieci anni di distanza, le domande rimangono le stesse: cosa è realmente accaduto quella notte a San Saba? Chi era l’uomo misterioso? Esiste un collegamento tra il furto a casa di Graziana e la scomparsa di Cinzia? E soprattutto, perché i testimoni hanno aspettato così tanto prima di segnalare la sparizione?
La famiglia De Leo non ha mai smesso di sperare che qualcuno, dopo tutti questi anni, possa finalmente decidere di parlare e fare luce su una delle scomparse più misteriose della cronaca siciliana. “Chi sa che non sia il tempo in cui qualcuno si fa avanti per dare delle risposte”, è l’appello che risuona ancora oggi, forte come il primo giorno.