Il fascino intramontabile del vinile: nel 2023 venduti 49,6 milioni di dischi

Fatturato aumentato dell11%, pari a 1,4 miliardi di dollari. Gli appassionati spendono il 76% in più rispetto all’ascoltatore medio.

Roma – I dischi in vinile non vogliono farsi da parte. La rivoluzione di internet è stata talmente fragorosa che come un uragano ha spazzato via tutto quello, o quasi, che ha incontrato sul suo cammino, al grido “O con me, o morte”! Nonostante la sua forza brutale, qualcosa del passato, ogni tanto, fa capolino. E’ il caso dei dischi in vinile, considerati, ormai, oggetti d’antiquariato, da esporre in qualche museo per raccontare ai contemporanei come si viveva prima dell’avvento della Tecnologia assurta al ruolo di Panacea, che nella mitologia greca era la dea e personificazione della “guarigione universale e onnipotente”. Paradossalmente, è proprio grazie al digitale che si può ascoltare, gratuitamente, musica in streaming, anche quella prima dell’era di internet.

Malgrado ciò, il fascino senza tempo, immortale, che emana il vinile è superiore alle difficoltà riscontrate per la sua accessibilità e funzionalità. E ad esserne maggiormente attratte sono le nuove generazioni che ne vengono sedotte, le stesse che il vinile non l’hanno visto nemmeno col cannocchiale. Non si tratta di ricordi e malinconia da parte di matusa che ricordano i tempi andati che non ritorneranno mai più, ma di numeri eloquenti. La Recording Industry Association of America (RIAA, Associazione Industriale Discografica d’America) nel suo rapporto annuale sui ricavi di fine anno, ha evidenziato che l’incremento dei formati musicali fisici, del CD e del vinile da un po’ di anni continua la sua inarrestabile crescita.

Nel 2023 il fatturato dei formati fisico (in cui l’audio è esattamente quello registrato dall’artista, senza alterazioni, compressioni o approssimazioni sul suono) è stato di 1,9 miliardi di dollari, pari ad una crescita dell’11% rispetto al 2022. Mentre le vendite del vinile, nello stesso periodo, sono aumentate dell11%, pari a 1,4 miliardi di dollari. Sono ben 17 anni di seguito che questo formato è in continua espansione. Il 2023 è stato anche l’anno in cui la vendita del vinile ha raggiunto la ragguardevole cifra di 49,6 milioni di unità. E’ chiaro che la musica di questo formato, non attrae gli ascoltatori saltuari, ma intriga, non poco, gli appassionati. Tant’è che il report diffuso da Luminate Data, un sistema di tracciatura e informazione delle vendite, considerato metodo ufficiale, di singoli discografici, album e video musicali nelle classifiche stilate da Billboard, una prestigiosa rivista musicale statunitense, i sedotti dal vinile rappresentano il 18% del pubblico musicale degli USA.

Inoltre, spendono il 76% in più rispetto all’ascoltatore medio e sono molto presenti nei fandom musicali. Si tratta di gruppi di appassionati della musica, che attraverso attività collettive di discussione, creazione e condivisione di contenuti, ne amplificano il valore esperienziale. Indubbiamente la musica in digitale è facile da ascoltare, ma il valore aggiunto del vinile è un surplus di esperienza vissuta sia dal punto di vista della musicalità che della pertinenza del valore artistico. Non rappresenta solo, un pungente desiderio o un malinconico rimpianto del tempo che fu, ma un’esperienza che va oltre il solo ascolto. Anche perché è accompagnata da inserti, libretti e poster, oltre al disco stesso, che aggiungono accuratezza e completezza al prodotto.

Dal punto di vista tecnico, gli esperti dell’audio, sono del parere che il suono sia più pulito e recondito, condizioni che connotano un’esperienza di ascolto più profonda a livello percettivo. Il mercato di questo settore continua ad andare a gonfie vele, grazie alle riedizioni di opere originali, molto gradite agli ultra appassionati. Sebbene la tecnologia sia ancora lo strumento più utilizzato, tuttavia, il fenomeno del vinile è la testimonianza sintomatica che il passato non può essere cancellato con un colpo di spugna e che le esperienze fisiche hanno un valore che va custodito nel tempo, perché continuano ad arricchire la vita quotidiana. Senza memoria storica, in qualsiasi ambito della vita individuale e collettiva, si annulla anche il futuro!

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