Il dietrofront di Madrid sul caso Mario Biondo

Un tribunale spagnolo riconosce le contraddizioni sulla morte del cameraman, ma l’iter giudiziario è ormai concluso.

Palermo – Dopo oltre un decennio dalla tragedia, la giustizia spagnola ammette pubblicamente che la morte di Mario Biondo potrebbe non essere avvenuta per mano propria. L’Audiencia provinciale della capitale spagnola ha riconosciuto le incongruenze nella ricostruzione dei fatti del maggio 2013, allineandosi alla posizione già espressa dalla magistratura siciliana tre anni fa.

Il punto critico sottolineato dai difensori della famiglia riguarda le carenze investigative iniziali. Secondo lo studio Vosseler Abogados, che rappresenta i familiari del cameraman, le prime ore successive al ritrovamento del corpo avrebbero richiesto accertamenti approfonditi mai effettuati: controlli telefonici, verifiche ambientali, perquisizioni mirate. Questi approfondimenti, non svolti tempestivamente, sono ormai irrecuperabili a distanza di tanti anni.

Mario Biondo con la moglie

Il trentenne siciliano venne scoperto privo di vita nell’appartamento condiviso con la moglie Raquel Sanchez Silva, volto noto della televisione iberica. Il ritrovamento avvenne in un immobile del centro cittadino, in Calle Magdalena. Quella sera la presentatrice si trovava lontana da Madrid, nella sua terra natale, in Estremadura.

Gli inquirenti iberici conclusero rapidamente per l’ipotesi autolesiva, valutazione poi confermata dall’autorità giudiziaria che dispose la chiusura del fascicolo.

Il corpo senza vita di Mario Biondo

I genitori del cameraman non hanno mai accettato questa versione dei fatti. La loro battaglia legale ha portato nel 2022 a una pronuncia del giudice palermitano Nicola Aniello che, pur dovendo chiudere il procedimento italiano per scadenza dei termini, ha lasciato trasparire forti perplessità. Nella sua valutazione emergeva l’ipotesi che la scena potesse essere stata alterata per mascherare un crimine.

Basandosi proprio su questa decisione, i legali hanno depositato nel 2023 un nuovo esposto presso i tribunali madrileni, denunciando incongruenze sostanziali tra quanto emerso dalle verifiche tecniche e la tesi iniziale.

Il pronunciamento dell’Audiencia provinciale rappresenta una novità significativa: per la prima volta un organo giudiziario spagnolo riconosce che esistono elementi per dubitare della versione ufficiale. Il documento cita espressamente “denunce contro soggetti specifici, accompagnate da analisi tecniche e da una sentenza che suggerisce una diversa dinamica dei fatti”.

Tuttavia, il tribunale ha rigettato la richiesta di riapertura presentata dai congiunti, richiamando il principio della definitività della sentenza.

Mario Biondo con i genitori

Nonostante lo stop, i rappresentanti legali della famiglia vedono uno spiraglio. La formulazione della decisione consentirebbe un’impugnazione davanti ai giudici costituzionali, strada che gli avvocati intendono percorrere senza indugio.

In parallelo, verrà avanzata una richiesta di indennizzo economico contro l’amministrazione giudiziaria spagnola, accusata di gravi negligenze nella gestione delle prime fasi investigative, nell’esecuzione dell’autopsia e nella decisione di archiviare prematuramente il caso.