Indagini in corso per chiarire la dinamica del rapimento. Si esclude il pagamento di un riscatto da parte dei familiari.
Vittoria – Il ragazzo di 17 anni scomparso ieri sera nel territorio di Vittoria si è spontaneamente presentato negli uffici del commissariato locale, ponendo fine alle ore di apprensione per il presunto sequestro. Il ragazzo è apparso in buone condizioni fisiche e sta collaborando con gli investigatori per ricostruire l’accaduto.
Le circostanze del rilascio restano ancora avvolte nel mistero, mentre gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sui dettagli emersi durante i primi interrogatori. Non è stato chiarito se il giovane sia riuscito a fuggire autonomamente o se sia stato rilasciato dai suoi sequestratori.
Durante la giornata si erano diffuse diverse ipotesi sulla vicenda, tra cui voci non confermate riguardo una possibile richiesta di riscatto da parte dei rapitori. Tuttavia, il blocco preventivo dei beni familiari disposto dalle autorità avrebbe reso impraticabile qualsiasi tentativo di estorsione economica. Le fonti ufficiali non hanno fornito conferme su questa ipotesi.
Gli investigatori sospettano che la pressione esercitata dalle forze dell’ordine possa aver spinto i sequestratori a liberare il minore, considerando l’intensificarsi delle ricerche e dei controlli sul territorio.
Il sequestro era avvenuto la sera precedente con modalità che denotavano una pianificazione accurata. Due individui armati e con il volto coperto, a bordo di altrettanti veicoli, avevano isolato il diciassettenne dal gruppo di coetanei con cui si trovava. I malviventi lo avevano chiamato per nome, dimostrando di conoscere la sua identità e lo avevano costretto ad abbandonare il telefono cellulare per impedire la localizzazione tramite le celle telefoniche.
L’azione era stata condotta con notevole freddezza e professionalità, elementi che hanno fatto ipotizzare agli inquirenti di trovarsi di fronte a un gruppo criminale esperto. I sequestratori avevano comunicato in italiano, escludendo quindi il coinvolgimento di elementi stranieri.
Le indagini proseguono a 360 gradi, con gli investigatori che stanno analizzando ogni aspetto della vita familiare e lavorativa per individuare possibili moventi. Parallelamente, viene condotta una meticolosa raccolta delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati della zona.
Al momento non è stato confermato se ci siano stati contatti diretti tra i rapitori and la famiglia del giovane durante le ore del sequestro. Gli inquirenti mantengono aperte tutte le piste investigative per fare piena luce su questo episodio che ha tenuto in ansia l’intera comunità locale.