Il professor Sergio Alfieri indagato per falso: in almeno 29 occasioni sarebbe stato presente in servizio soltanto sulla carta. Nei guai altri sei camici bianchi che gli avrebbero retto il gioco.
ROMA – Risultava al lavoro in sala operatoria ma pare fosse in vacanza o in viaggio altrove. Il suo cellulare l’avrebbe tradito agganciando ripetitori di altre città in giorni e orari nei quali avrebbe dovuto operare i suoi pazienti. In almeno 29 occasioni il famoso chirurgo non era al suo posto in ospedale, almeno cosi affermano i pubblici ministeri che gli addebitano il reato di falso. L’indagato è il professor Sergio Alfieri, direttore del Centro Chirurgico del Pancreas, direttore U.O.C. Chirurgia Digestiva e Ordinario di Chirurgia Generale, chirurgo oncologo specializzato nel trattamento dei pazienti con neoplasie del pancreas, vie biliari e del tratto gastro-intestinale.
Ma Alfieri è soprattutto noto come medico di Papa Francesco che si è sottoposto al suo bisturi per ben due volte e con ottimi risultati, stante la buona salute generale del Pontefice. Poi la tegola sulla testa e su quella di altri sei camici bianchi: il professore è stato denunciato per falso poiché pur essendo presente, sulla carta, nel policlinico romano, sarebbe risultato invece assente per decine di volte trovandosi in viaggio a Siena, Grosseto, Verona o Milano, sia per lavoro che per diporto. Il primario avrebbe avuto il sostegno di diversi “complici” che avrebbero trascritto il suo nome sui registri delle presenze ben sapendo che il professorone non era in sede.
Al Pm Alessia Miele, dunque, non rimaneva altro che iscrivere sul registro degli indagati anche i nomi degli altri medici, valenti chirurghi anche loro: Davide De Sio, Claudio Fiorillo, Fabio Longo, Roberta Menghi, Valerio Papa e Fausto Rosa. La vicenda trae origine da una denuncia di una paziente sporta nel febbraio del 2023. La donna, che doveva essere operata da Alfieri in persona, sarebbe stata sotto i ferri di un altro medico nonostante il primario risultasse presente in sala operatoria. La denuncia faceva il suo corso e i carabinieri per la Tutela della Salute, incaricati di svolgere le indagini, comparavano gli ingressi in ospedale registrati con il badge elettronico con i tabulati telefonici del cellulare di Alfieri dai quali, com’è noto, si è in grado di risalire alla posizione geografica dell’apparato mobile.
Dall’inchiesta risulterebbe che il 25 agosto del 2022 il medico “attestava la sua presenza in qualità di primo operatore” dalle 18.12 alle 19.25. Ma il cartellino pare risultasse timbrato in uscita alle 18.04 mentre il telefonino di Alfieri agganciava la cella telefonica di Castiglione della Pescaia alle 19.51. Località questa distante da Roma ben 200 chilometri. Due mesi dopo, il 10 ottobre 2022, il noto professore avrebbe ripetuto il presunto imbroglio affermando di trovarsi ufficialmente in sala operatoria dalle 09.42 alle 10.36 mentre il famoso professionista si sarebbe trovato in un convegno medico svoltosi all’hotel Rome Cavalieri alla Balduina. Stesso magheggio il 22 novembre successivo quando, dalle ore 16.40 alle 19.53, il chirurgo si sarebbe trovato regolarmente in sala operatoria secondo i registri d’ingresso.
Il medico però, nella stessa data e orario, sarebbe stato presente sulla lista dei passeggeri di un volo di linea ITA, decollato da Fiumicino alle ore 18 in punto. In un’altra occasione Sergio Alfieri pare figurasse presente in sala operatoria per ben 4 interventi di fila, dalle ore 08.48 alle 16.05, in compagnia dei colleghi Fausto Rosa e Valerio Papa che ne attestavano la presenza. Il buon Alfieri però pare si trovasse a Milano e alle 11.15 avrebbe preso un treno ad alta velocità per tornare a Roma. Il dottor Claudio Fiorillo, in altra occasione ancora, siglando il registro delle presenze, attestava che il professor Alfieri si trovava al Gemelli durante un delicato intervento chirurgico svoltosi il 24 aprile del 2023 dalle ore 18.49 alle 20.02 ma il tracciamento del suo cellulare indicava ai carabinieri la presenza del chirurgo a Grosseto. E cosi via:
“Ad oggi abbiamo ricevuto soltanto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari – ha detto il difensore di Alfieri, l’avvocato Carlo Bonzano – ed abbiamo immediatamente richiesto copia integrale degli atti di indagine… Avremo presto modo di confrontarci con l’Autorità giudiziaria nella assoluta convinzione che il professor Alfieri e la sua equipe non abbiano mai commesso alcun falso”.