Prime prove scientifiche di un cambiamento nello sviluppo cognitivo degli adolescenti nativi digitali.
I social possono modificare il cervello degli adolescenti. Si sente dire, da un po’ di tempo, che l’uso continuo dei social possa causare un cambiamento nello sviluppo cognitivo degli adolescenti. In effetti, tutto il tempo trascorso a maneggiare col cellullare, qualche conseguenza la deve pure provocare! Fino a quando si tratta di chiacchere lasciano il tempo che trovano, ma quando è la Scienza a sentenziare, allora la questione si fa probante.
“IAMA Pediatric”, una rivista che copre tutti gli aspetti della pediatria e pubblicata dall’American Mediacal Association, la più grande associazione di medici degli Usa, ha reso noto uno studio da cui si deduce che negli adolescenti che passano gran parte del tempo sui social il loro cervello è più invogliato spasmodicamente a desiderare approvazione sociale da parte dei loro coetanei. E’ noto che, nell’adolescenza, il cervello subisce una serie di cambiamenti, proprio nelle zone più sensibili alle ricompense frutto delle relazioni sociali.
I ricercatori dell’Università della North Carolina, USA, hanno effettuato uno studio per capire il ruolo giocato dai social in questi cambiamenti. Sono state eseguite una serie di scansioni cerebrali su ragazzi di diversa estrazione tra il 12 e i 15 anni, divisi in gruppi diversi in relazione al tempo trascorso sui vari social. Dopo un anno i ragazzi sono stati sottoposti in tre occasioni a risonanza magnetica funzionale. Ebbene i più accaniti utilizzatori dei social hanno mostrato una maggiore ipersensibilità verso l’approvazione dei loro coetanei. Come una sorta di brivido che si avverte quando ci si sente ammirati dagli altri.
Lo studio, tuttavia, non ha dato alcun giudizio, positivo o negativo, su questi cambiamenti. Potrebbe trattarsi di un adattamento alla nuova realtà che può essere utile in futuro, oppure di un veicolo di trasmissione di ansia e depressione. Indubbiamente molte variabili avrebbero potuto giocare un ruolo decisivo sullo studio. Ad esempio, se consideriamo un avvenimento importante nella vita di un adolescente, come una partita di calcio, allora in questo contesto il desiderio di approvazione degli altri è ai massimi livelli. Oppure può essere considerata la personalità, gli introversi sono meno portati a ricercare l’approvazione rispetto agli estroversi.
Inoltre, bisogno tener conto che la ricerca non ha effettuato nessuno studio sull’evoluzione del rapporto dei social, dato che la frequenza degli accessi si è limitata all’età considerata 12-15 anni. Sono, comunque, risultati da tenere in considerazione. Anche se andrebbero contestualizzati in una vita intera, valutando tutte le sfumature della realtà sociale, comprese le approvazioni che scaturiscono dal rapporto diretto, faccia a faccia, con i propri pari.
Come hanno dimostrato diversi studi sugli effetti negativi dei social e di internet, non bisogna, tuttavia, demonizzarli. Anche perché ci sono e occorre tenerne conto. Non è che disapprovandoli, spariscono dalla circolazione. Senz’altro, non bisogna diventarne succubi, ma comprenderli e gestirli. Tuttavia, qualche spunto di riflessione ulteriore è necessario. C’è da comprendere, ad esempio sullo studio summenzionato, se si tratta di un adattamento del processo cognitivo dei ragazzi ad un mondo che più digitale non si può. Oppure, da dove ha origine questo desiderio di approvazione a tutti i costi e se possa essere gratificato, anche, in altro modo. Ad esempio con le attività sportive e culturali. Di un aspetto si è sicuri: il “digitale” ha pervaso le nostre vite e ci accompagnerà fino alla tomba!