Vi ammazzo uno per uno: firmato Igor

L’ex militare serbo, condannato per diversi omicidi in Italia e Spagna, non perde occasione per minacciare, ferire e uccidere guardie penitenziarie e funzionari. I suoi fiancheggiatori nostrani, che gli facilitarono la fuga, sono rimasti sconosciuti.

BOLOGNA – Vi ricordate di Ivan il Russo? Quel balordo di 41 anni, ex militare, di nome Norbert Feher che uccise il tabaccaio Davide Fabbri e la guardia volontaria Valerio Verri durante una delle sue scorribande criminali? Ebbene proprio lui, detenuto dal 2017 in un carcere spagnolo dove sta scontando 30 anni di galera per omicidio ed altri 50 di detenzione per l’uccisione di un agricoltore e due agenti della guardia civile, oltre ad altri 21 per tentato omicidio di 2 persone, ha fatto ancora parlare di sé minacciando gli inquirenti ispanici che gli hanno accollato altri 4 anni di carcere.

Dovrà marcire in galera a vita eppure non manca occasione per sorridere e minacciare

Dal penitenziario di Duenas, nel comprensorio di Madrid, nel marzo 2021, Igor avrebbe tentato di aggredire mortalmente due agenti penitenziari colpendoli con alcune piastrelle appuntite che usava come rasoi. Nell’occasione un poliziotto, che tentava di disarmarlo, è rimasto ferito gravemente e per questo reato l’ex guastatore dell’esercito serbo si è beccato 4 anni di reclusione dopo un patteggiamento. Non contento del “trattamento” Igor è passato alle minacce:

Vi vengo a prendere uno a uno”, ha scritto Norbert in un foglietto, e stranamente in lingua italiana, rivolgendosi alle guardie e a chi l’ha giudicato. In verità l’uomo avrebbe minacciato e aggredito diverse guardie penitenziarie e addirittura un funzionario tanto da essere trasferito nel nuovo carcere di Huelva, senz’altro più sicuro. Secondo gli operatori carcerari Igor è un soggetto  “estremamente aggressivo” e vive in una situazione di “tensione permanente”, sempre in guerra con le forze dell’ordine e con gli altri carcerati.  

Davide Fabbri

A dimostrazione della sua pericolosità gli agenti del suo braccio hanno scoperto in cella alcune ossa di pollo, residui del pranzo di giorni prima, ad esempio, che il detenuto aveva affilato trasformandole in armi micidiali. Sotto il letto sono stati ritrovati anche alcuni biglietti, scritti in lingua serba, nei quali l’uomo esprimeva violentemente la propria volontà di vendetta in danno di soggetti terzi a vario titolo:

”Il tempo è solo una finestra, la morte è solo una porta. Tornerò e cercherò ognuno di voi”. Criminale incallito come pochi Norbert aveva tenuto sotto scacco decine di poliziotti e agenti di polizia riuscendo a fuggire dall’Italia dopo i suoi raid omicidi. Nato il 10 febbraio 1981 in una piccola cittadina della Serbia settentrionale a massiccia presenza ungherese, Norbert Feher è noto con lo pseudonimo di “Igor il russo perché avrebbe prestato servizio nell’esercito di Mosca durante la seconda guerra cecena come membro degli Specnaz, i temuti reparti speciali. C’è però anche una versione diversa che vede Norbert come guastatore dell’esercito serbo.

Valerio Verri

Comunque stiano le cose rimane un criminale con una fedina penale da Guinness dei primati: ricercato per violenza sessuale e rapina dalla Polizia serba, nel 2006 si trasferisce in Italia. L’anno dopo, nonostante la sua abilità nel cambiare radicalmente il proprio aspetto, viene arrestato dai carabinieri per una serie di furti commessi tra Ferrara e Rovigo. Il 1 aprile del 2017, nel corso di una rapina ai danni di un bar Gallo di via Riccardina a Budrio, in provincia di Bologna, spara al titolare Davide Fabbri, 52 anni, che riusciva a disarmarlo del fucile e a bloccarlo nel retrobottega per poi cadere sotto i colpi di una pistola che l’assassino sottratto qualche giorno prima ad una guardia giurata, uccidendola.

Marco Ravaglia

Fingendosi ferito riesce a fuggire e si nasconde per diversi giorni, e senz’altro con qualche aiuto da parte di ignoti, all’interno di un territorio vasto 40 chilometri quadrati nelle paludi del Ferrarese dove, l’8 aprile dello stesso anno, ammazza Valerio Verri, 63 anni, guardia ecologica volontaria di Legambiente, ferendo gravemente a colpi di pistola Marco Ravaglia, 59 anni, guardia provinciale di Ferrara, che svolgevano servizio congiunto. Poi sparisce nel nulla salvo rifarsi vivo in Spagna, mesi dopo, con altri crimini per i quali verrà catturato dalla polizia spagnola. Per le due vittime italiane e il ferimento dell’agente provinciale Norbert Feher è stato condannato all’ergastolo con sentenza passata in giudicato per Cassazione. Chi l’ha aiutato è rimasto sconosciuto.

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