I carabinieri TPC restituiscono al Museo Archeologico di Spoleto 15 reperti trafugati

Gli oggetti sono di produzione italica, etrusca e romana e risalgono a un periodo compreso tra il X secolo a.C. e la prima età imperiale.

Spoleto – Nei giorni scorsi i carabinieri del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Perugia hanno restituito al Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto tredici reperti archeologici ritenuti dagli esperti “di particolare interesse e valenza culturale”. Gli oggetti erano stati sequestrati al sessantaduenne T.S., di origini rumene ma residente da anni nello spoletino, deferito per ricettazione di beni culturali. La vicenda giudiziaria, si legge nel comunicato diffuso dai Carabinieri TPC, ha preso avvio lo scorso 2023 in seguito alla segnalazione pervenuta allo specializzato Nucleo dell’Arma che opera in Umbria dai colleghi della Stazione Carabinieri di Cerreto di Spoleto, in quando questi ultimi impegnati in una attività d’indagine non direttamente collegata alla materia afferente i beni culturali.

 

La particolare rilevanza storica dei manufatti è stata confermata dagli esperti al termine del lavoro di accertamento effettuato sull’eterogeneo nucleo di reperti, costituito da oggetti bronzei, ceramici, vitrei, la cui produzione è stata collocata in un arco cronologico compreso tra il X secolo a.C. e la prima età imperiale (I secolo a.C. – II secolo d.C.). Per quanto riguarda l’area geografica di riferimento, dalla composizione dei materiali e dai criteri di realizzazione e raffigurazione, la produzione è stata individuata in ambiti italico, etrusco e romano; mentre il valore economico complessivo, che prescinde in modo sostanziale da quello storico-artistico riferito alla natura di “testimonianza culturale”, è stato quantificato in circa 15.000 euro.

Fra gli oggetti esaminati è stato dichiarato di particolare interesse, per lo stato di conservazione delle pittura e la rappresentazione delle figure disegnate, l’anfora nicostenica a figure nere con sovradipinture bianchenonché i restanti manufatti quali: una ciotola a piede distinto vernice nera; una kylix a vernice nera; un coperchio di lekane a figure rosse; una coppa tipo ionica; un kantharos in bucchero; un guttus a vernice nera costolato; un calice o bicchiere biansato a vernice nera; un vaso da profumo in vetro; una olpe in bucchero; una oinochoe in bucchero; un aryballos etrusco-corinzio; una fibula in bronzoche per caratteristiche e tipologia sono stati ritenuti “interessanti” per le sole finalità espositive e di studio, poiché essendo stati decontestualizzati, ovvero non essendo più possibile ricondurli al loro originale sito di ritrovamento, i reperti non restituiscono nelle loro parti le informazioni utili di uno specifico luogo per ricostruire la ricchezza del territorio e della relativa popolazione. 

Alla riconsegna, avvenuta presso il Museo Archeologico Nazionale di Spoleto nelle mani della sua direttrice Silvia Casciarri, hanno partecipato anche il neo nominato Direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione Regionale Musei Umbria, Dott. Costantino D’Orazio, i Comandanti, rispettivamente del Nucleo TPC di Perugia Ten. Col. Guido Barbieri e della Compagnia Carabinieri di Spoleto Cap. Teresa Messore.

La restituzione al patrimonio pubblico di questi “frammenti di storia”, come già avvenuto per tante altre importanti testimonianze del passato, oltre a confermare l’impegno che da più di cinquant’anni accompagna la peculiare attività svolta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nella ricerca e recupero di oggetti d’arte, riporta alla fruizione collettiva oggetti che narrano la storia identitaria del nostro Paese, nel presupposto di diffondere e far comprendere quei principi di legalità che sono alla base del rispetto e della salvaguardia del bene comune.   

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