Il messaggio attribuito allo staff del Garni Ongaro sarebbe apparso su Booking.com. Il ministero degli Esteri israeliano ha avviato un’indagine.
Belluno – Sta facendo discutere la vicenda che ha coinvolto l’Hotel Garni Ongaro di Selva di Cadore, accusato di aver rifiutato clienti israeliani con un messaggio discriminatorio su Booking.com. Il messaggio, attribuito allo staff dell’hotel, così recitava: “Vi informiamo che le persone Israeliane in quanto responsabili di genocidio non sono clienti ben accetti nella nostra struttura. Quindi se voleste cancellare la vostra prenotazione sarete felici di farlo e noi saremmo felici di accordarvi gratuitamente la cancellazione”.
La notizia, resa pubblica inizialmente dal sito JFeed.com e poi ripresa da Bet Magazine Mosaico della comunità ebraica di Milano, ha portato alla luce un episodio che si colloca in un contesto già teso, poiché in aprile un caso simile aveva coinvolto l’Hotel “Le Funi” di Bergamo. Il proprietario del Garni Ongaro, Patrick Ongaro, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma avrebbe pubblicato un post sui propri canali social, confermando la sua posizione.
La reazione non si è fatta attendere: il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato l’avvio di un’indagine e l’intenzione di chiedere la rimozione dell’hotel dalla piattaforma Booking.com, che vieta comportamenti discriminatori di questo tipo.