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“Ho il corpo pieno di cicatrici: non fate come me, denunciate subito”

L’appello di Addolorata Colavitto, la donna sopravvissuta alla furia omicida del suo ex compagno che l’ha colpita con trenta coltellate.

MONOPOLI (Bari) – Per lei l’emergenza è passata ma rimangono i segni di della terribile violenza subìta sparsi per tutto il corpo. Adesso infatti si trova in convalescenza Addolorata Colavitto, detta Dory, 35 anni, originaria di Monopoli e mamma di un bambino di 3 anni, che agli inizi del mese scorso era stata aggredita con un coltello dal suo ex compagno. La donna è stata colpita con una trentina di fendenti e solo per miracolo è sopravvissuta all’agguato che le avrebbe teso chi le giurava eterno amore. Dory ha deciso di parlare pubblicamente, soprattutto in tv, affinché la sua terribile vicenda, in tempi di elevatissimo allarme sociale, diventi ancora una volta monito per tutte le donne. Dory, dipendente di un’azienda agricola, aveva conosciuto il compagno, Giuseppe Ambriola di 35 anni, cinque anni fa e tre anni fa aveva avuto da lui un figlio.

Dory è tornata nel suo quartiere su una sedia a rotelle e senza un occhio

La relazione sentimentale era poi degenerata in un continuo calvario di violenze per la donna che, ad un certo punto, non se l’è sentita di continuare ed ha denunciato il compagno manesco da cui si era separata. All’alba del 2 novembre scorso Ambriola si appostava sotto casa dei genitori di Dory in attesa che la donna si recasse al lavoro. Subito dopo l’uomo si nascondeva all’interno dell’auto di Dory per meglio tendergli l’agguato mortale. Appena arrivata vicino alla sua vettura la donna apriva lo sportello lato guida e in quel preciso momento Ambriola avrebbe iniziato ad accoltellarla tanto da fare scivolare sul marciapiede il matterello di legno che Dory portava con sé per difendersi da eventuali aggressioni di Ambriola che non aveva accettato la fine del loro rapporto.

Giuseppe Ambriola. Da Fb

A seguito delle urla della donna scendeva in strada la madre di Dory che difendeva la figlia picchiando con il mattarello il suo ex compagno che si dava alla fuga. Immediatamente soccorsa la povera Dory veniva trasportata d’urgenza all’ospedale San Marco di Monopoli dove i sanitari di turno le salvavano la vita dopo un lungo quanto delicato intervento chirurgico. Ambriola veniva arrestato dai carabinieri e trasferito in carcere per poi ammettere, davanti ai magistrati inquirenti, che sarebbe stata sua intenzione ammazzare la madre di suo figlio, per farla finita una volta per tutte. L’uomo aveva minacciato di morte la ex compagna diverse volte e altrettante le aveva giurato che gliel’avrebbe fatta pagare per essersene andata. E così è accaduto. E se non fosse stato per il coraggio della madre di Dory, signora Tina, e per i primi soccorsi ricevuti da un vicino di casa oggi la giovane donna poteva non essere più fra noi:

Mamma Tina che con grande coraggio ha difeso la figlia

” Ho visto gambe e braccia tagliate, solo la ferita sul fianco non l’ho vista, ma per il resto ho visto tutto – racconta Tina – Era piena di sangue. Mia figlia mi ha chiamato e mi ha detto di avvisare il 112, così io sono scesa giù e ho sentito un urlo di mia figlia. Quando sono arrivata vicino, ho visto la scena. Non mi aspettavo una cosa del genere. Una botta, uno schiaffo, un pugno, qualche cosa. Ma questo no, non me l’aspettavo. Ho visto mia figlia a terra piena di sangue, e lui con un coltello in mano. Ho preso il mattarello che stava per terra, che mia figlia portava sempre vicino, e gliel’ho dato in testa. Ma lui ha continuato, e le ha dato altri due colpi. Io gridavo, non facevo altro che urlare tutto il tempo per allertare tutti. Gridavo aiuto, ho gridato per tutto il tempo finché lui non se ne è scappato. Mia figlia era là, sveglia, ma non aveva più la forza di parlare. La vedevo dissanguarsi per terra. Avevo paura che non ce la faceva, abbiamo pregato in tanti modi. Continuava a macellarla a terra…”.

Dory Colavitto ringrazia tutti per l’accoglienza e lancia un appello:

” Io qui ho tutte cicatrici, oltre l’80% del corpo pieno di tagli – conclude la donna – Ho muscoli e tendini recisi. Non posso camminare. L’occhio non si è salvato. Amavo quest’uomo, ho creato una famiglia con quest’uomo. Negli ultimi mesi c’era qualcosa che non andava. Lui era convinto che io lo tradissi ed era diventato ossessivo e violento. Alle prime avvisaglie denunciate subito…”.

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