“Ha fatto bene Turetta…”: segrega la compagna, la violenta e la minaccia di morte

A Verona. Il 40enne è finito ai domiciliari dopo aver segregato la donna e aver ripetutamente violato l’obbligo del braccialetto elettronico.

Verona – Segrega la compagna, la violenta e la minaccia di morte: “Ha fatto bene Turetta…”, con riferimento ovviamente al brutale omicidio di Giulia Cecchettin (per il quale oggi è attesa la sentenza). Ma ora l’incubo per una donna di Verona è finito. L’ex compagno, 40 anni, è finito in manette e ora si trova ai domiciliari.

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Gazzettino, soprusi e violenze sessuali sarebbero iniziati due anni fa finché di recente la vittima ha deciso di denunciare tutto alla polizia. L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti e la misura cautelare è stata cambiata da divieto di avvicinamento ad arresti domiciliari. All’indagato era stato imposto inizialmente l’uso del braccialetto elettronico, ma nonostante questo aveva continuato ad avvicinarsi all’ex compagna.

La donna veniva malmenata quasi tutti i giorni e ogni volta che lei si azzardava a ricevere o effettuare una telefonata. Veniva poi sempre controllata negli spostamenti con delle specifiche App istallate nel suo telefonino, e non poteva vedere gli amici e neppure i genitori. L’uomo l’avrebbe costretta anche ad abbandonare il lavoro e privata del medico di base. Infine, doveva subire rapporti sessuali contro la propria volontà durante i quali sarebbe stata anche ripetutamente percossa.

In estate la donna si è decisa finalmente a denunciarlo e il Gip di Verona ha disposto per l’ex compagno un’ordinanza di divieto di avvicinamento e la misura del braccialetto elettronico. Ma questo non sarebbe bastato a liberare definitivamente la vittima dal suo aguzzino, che avrebbe continuato a cercarla fino ad abusare di lei e a soggiogarla nuovamente somministrandole alcolici e farmaci.

Dopo la denuncia, la donna è stata soccorsa e trasportata in ospedale, mentre il bruto è stato denunciato per aver violato il divieto in vigore e trattenuto in attesa di una decisione immediata dell’Autorità Giudiziaria. Su richiesta di aggravamento presentata dal Sostituto Procuratore, il Gip ha disposto la misura restrittiva degli arresti domiciliari.

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