Guerra tra toghe sulla scarcerazione di Barreca: “È pericoloso, deve stare in galera”

Il muratore di Altavilla Milicia, killer di moglie e due figli, è stato dichiarato incapace di intendere e trasferito dal carcere in una Rems. Ma la Procura non ci sta.

ALTAVILLA MILICIA (Palermo) – Per il Gip Valeria Gioeli “l’esorcista” è incapace di intende e volere ma per la Procura di Termini Imerese Giovanni Barreca non va scarcerato. Il 28 ottobre scorso il giudice per le indagini preliminari aveva disposto il trasferimento dell’uomo in una Rems, ovvero residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, ma la Procura ha impugnato il provvedimento perché il Gip non avrebbe chiesto il parere al contesto giudiziario requirente che, secondo gli accertamenti eseguiti, parlerebbe di vizio mentale solo parziale. Insomma all’omicidio di mamma e due figli è seguita una guerra fra toghe e sarà il tribunale del Riesame a dirimere l’intricata matassa che riguarda Giovanni Barreca, accusato di avere massacrato e ucciso la moglie Antonella Salamone e i suoi due figli, Emanuel e Kevin, dopo giorni di violenze e torture.

Giovanni Barreca con la figlia avrebbero sterminato il resto della famiglia

Il triplice omicidio avrebbe avuto come movente un rituale esorcistico per togliere il diavolo dal corpo delle tre vittime. Alla strage hanno partecipato anche i due presunti santoni, Massimo Carandente e Sabrina Fina, nel ruolo degli officianti, oltre alla primogenita di Barreca, di 17 anni all’epoca dei fatti, alla sbarra presso il tribunale dei Minori. Il motivo del contendere è molto semplice ma complicato nel contempo:

” Il giudice non avrebbe mai consultato il pubblico ministero perché esprimesse il suo parere – scrive in un comunicato il procuratore capo, Ambrogio Cartosio – Peraltro l’ordinanza è stata emessa ancor prima di comunicare alle parti l’avvenuto deposito della perizia e, dunque, sulla base delle sole risultanze dell’elaborato depositato nella medesima mattinata dal Collegio peritale nominato dal Gip…L’impugnazione si è resa necessaria in quanto, ad avviso di questo ufficio, l’ordinanza e i consequenziali provvedimenti integrativi e correttivi si pongono in antitesi con i principi concernenti il rispetto del contraddittorio processuale tra le parti, oltre a presentare profili di contraddittorietà e illogicità motivazionale”.

Il Procuratore Ambrogio Cartosio

In buona sostanza la pubblica accusa contesta anche il fatto che il giudice si sia basato solo ed esclusivamente sulla perizia del consulente del Gip senza valutare il documento redatto dall’esperto incaricato dalla Procura che aveva dato una valutazione differente sullo stato psicologico di Barreca, stabilendo in particolare solo una parziale incapacità di intendere e di volere del detenuto. Ma c’è di più:

” L’ordinanza è stata emessa ancor prima di comunicare alle parti l’avvenuto deposito della perizia – si legge nella dura nota della Procura – e, dunque, sulla base delle sole risultanze dell’elaborato depositato dal collegio peritale nominato dal Gip. Non già, quindi basandosi sulla consulenza del prof. Stefano Ferracuti, nominato dal Pm, la cui relazione è stata depositata il 3 novembre scorso e che diverge, nettamente, dalle valutazioni e dalle conclusioni cui sono giunti i periti…”. L’esperto, come pare, avrebbe dichiarato Barreca parzialmente insano di mente ma con un “elevatissimo grado di pericolosità”.

Il tribunale di Termini Imerese, provincia di Palermo

Ma non basta:

” Con l’ordinanza il Gip ha inizialmente disposto l’immediata liberazione della persona sottoposta a indagini in attesa della individuazione della Rems – conclude la Procura – applicandole la misura della libertà vigilata, salvo poi adottare, pur sempre senza alcuna preventiva richiesta di parere, un successivo provvedimento correttivo, disponendo la permanenza della persona sottoposta ad indagini in una sezione dell’istituto penitenziario”.

Massimo Carandente e Sabrina Fina, i due presunti santoni

Barreca è stato informato della novità che lo vedrebbe non imputabile dal suo avvocato Giancarlo Barracato: “Visto avvocato, Dio mi ha dato ragione”, cosi avrebbe risposto il detenuto che in carcere pare alterni momenti di soddisfazione, per aver portato a termine l’incarico conferitogli dal Signore, e attimi di sgomento durante i quali si renderebbe conto di avere sterminato la sua famiglia. Il 13 novembre prossimo il giudice Erina Cirincione ufficializzerà il provvedimento a Barreca, salvo sorprese. La figlia del muratore sarà processata con il rito abbreviato e anche in questo caso il Gip dei Minori, Nicola Aiello, potrebbe sottoporla ad una perizia per stabilire se anche lei sia o meno capace di intendere e volere. Barreca, anche durante l’esame peritale, avrebbe puntato il dito su Carandente e Fina quali esecutori materiali della mattanza. I due si sono sempre professati innocenti.

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