La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un provvedimento di confisca che riguarda una società del settore alberghiero, 3 immobili ad Aversa e “alcuni rapporti finanziari”.
Grosseto – Un provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua a Vetere e confermato dalla Corte d’Appello di Napoli, è stato eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, stamattina govedì 2 marzo, nei confronti di un presunto esponente della camorra radicato nel territorio maremmano. Si tratta di Giuseppe Di Girolamo, 64 anni, considerato dagli investigatori un esponente della Camorra radicato ormai da molti anni nella provincia di Grosseto e che stava lavorando molto. La confisca ha riguardato una società del settore alberghiero con sede legale a Grosseto, 3 immobili a Aversa e, secondo la nota della Dia, “alcuni rapporti finanziari” per un valore complessivo stimato di circa 300.000 euro.
Come si legge nella nota della Dia, il procedimento per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, a firma del Direttore della D.I.A, era stato avviato dopo un’attenta analisi delle infiltrazioni della camorra nel grossetano, all’esito delle quali era emersa la figura del proposto legato alla nuova camorra organizzata. Le indagini patrimoniali, continua la nota, “avevano evidenziato a carico dell’uomo una sproporzione tra la sua capacità reddituale manifestata e quella dichiarata al fisco e, per tale motivo, i beni oggetto della confisca nel 2019 erano stati sottoposti a sequestro con decreto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione”.
I beni confiscati confluiranno all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBCS). “L’odierno risultato – conclude la nota – si inserisce nell’ambito delle attività Istituzionali finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali di tipo mafioso, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale”.