La solidarietà dei navigatori della rete ma anche di amici e conoscenti hanno salvato la vita ad Andrea Vincenti affetto da una grave forma tumorale cerebrale. In tempi di Covid la situazione è stata di autentica emergenza ma, come pare, tutto è bene ciò che finisce bene.
LONDRA – L’operazione al cervello è riuscita e Andrea Vincenti, 35 anni, pugliese di Maglie, in provincia di Lecce, sta bene. Il giovane e la compagna, l’architetto Giovanna Epifani di 34 anni, originaria di Corigliano D’Otranto, entrambi residenti a Londra per lavoro, ringraziano tutti coloro i quali hanno contribuito economicamente alla realizzazione del costoso intervento chirurgico, costato circa 60.000 euro, tutti raccolti tramite internet. Insomma tutto è bene ciò che finisce bene. La complicata operazione di enucleazione di un tumore cerebrale è stata eseguita presso l’International Neuroscience Institute di Hannover, in Germania, fondato dal professor Madjid Samii, 83 anni, uno dei padri della neurochirurgia mondiale. La sua equipe, di altissima specializzazione, comprende anche un italiano, più precisamente un medico catanese, il professor Vincenzo Paternò, 41 anni, che si è occupato del difficilissimo e complesso intervento a cervello aperto:
”… Domenica 5 aprile Andrea si è sentito male – racconta Giovanna Epifani – è pomeriggio inoltrato quando lamenta un forte mal di testa. Al mal di testa segue la nausea, alla nausea il vomito, al vomito le crisi epilettiche. Andrea non soffre di epilessia ed io penso si tratti di un infarto. Urlo e chiedo aiuto al nostro vicino medico. In serata raggiungiamo finalmente il St. George’s Hospital dove Andrea, nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia, riceve le prime cure e dove è stato sottoposto a Tac e risonanza magnetica nucleare. Le brutte notizie arrivano dopo qualche ora di attesa, Andrea ha un tumore al cervello. Ci dicono che il tumore non può essere rimosso ed eventuali trattamenti avrebbero l’unico scopo di impedirne o rallentarne l’ingrandimento…”.
Una notizia shock che colpisce Giovanna come un macigno ma la professionista non si arrende e continua a considerare tutte le soluzioni possibili:
”…Nel frattempo veniamo a conoscenza dell’International Neuroscience Institute di Hannover – aggiunge la donna – quale centro di eccellenza a livello mondiale nel trattamento dei tumori in area cranica. Entriamo in contatto con i medici, i quali dopo aver analizzato la documentazione sanitaria di Andrea ci invitano a recarci in Germania. Dicono che il tumore si può rimuovere e loro sono disposti a farlo subito. Siamo arrivati qui il 20 aprile e il ricovero di Andrea era stato previsto per il 4 maggio. Nel frattempo arrivavano le donazioni da ogni parte tramite la rete e sono state impiegate a copertura delle spese mediche e, su volontà di Andrea, in parte destinate a fondazioni di ricerca per la lotta contro i tumori. Grazie di cuore a tutti…”.
Andrea Vincenti è stato operato lo scorso 6 maggio e sembra che tutto sia andato bene. Il giovane ha iniziato anche un primo ciclo di riabilitazione motoria:
”…L’intervento ha portato all’asportazione della stragrande maggioranza della massa tumorale destra – continua Giovanna – ci sono delle tracce sul lato sinistro che richiedono di agire con terapie la cui natura verrà valutata dai medici che lo hanno in cura solo dopo aver avuto i risultati dell’esame istologico definitivo. La buone notizie sono due: la prima è che i medici hanno potuto rimuovere più di quanto ci si aspettava e la seconda è che il primo esame istologico ci dice che si tratta di un tumore benigno. Siamo strafelici di questo primo risultato. Per i noti problemi di Covid sto vivendo questa vicenda dal mio divano di casa, cercando in tutti i modi di far percepire la mia presenza ad Andrea che, nel frattempo, si è svegliato e nei prossimi giorni si saprà come procedere nel percorso di cura…”.
Il neurochirurgo Vincenzo Paternò ha al suo attivo oltre 2.000 interventi sul maggiore organo del corpo umano. Si è laureato in Medicina e chirurgia nel locale ateneo dove ha iniziato la specializzazione:
”…Sono rimasto un anno e mezzo a Catania – racconta lo specialista ormai famoso – poi mi sono spostato nel centro di traumatologia di Cesena dove ho avuto l’opportunità di rimanere per lungo tempo in sala operatoria. Gli ultimi due anni di specializzazione, dal 2002, li ho fatti ad Hannover dove lavoro tuttora…”.