Il punteggio rappresenta un lieve declino rispetto all’anno precedente, accompagnato da un calo di otto posizioni nella classifica mondiale.
Roma – Il mondo si è nuovamente confrontato con i dati del Global Gender Gap Index 2024, una mappa dettagliata delle disparità di genere che persistono globalmente. Quest’anno, l’indice, realizzato dal World Economic Forum, ha esaminato 146 economie, evidenziando sia i successi che le sfide nella riduzione del divario di genere. Il Global Gender Gap Index misura la parità di genere in ogni paese su quattro dimensioni cruciali: partecipazione ed opportunità economiche, accesso all’istruzione, salute e sopravvivenza, e empowerment politico. Nonostante un modesto progresso globale, il 68,6% del divario è stato colmato nel 2024, con una proiezione di 134 anni per raggiungere la piena parità.
Il Global Gender Gap Index 2024 rivela un panorama variegato. Il punteggio globale del 2024 si attesta al 68,5%, con un lieve incremento rispetto al 68,4% dell’anno precedente. Anche se il progresso è stato minimo, rappresenta comunque un passo avanti. Tuttavia, a questo ritmo, ci vorranno 134 anni per raggiungere la piena parità di genere, un lasso di tempo che si estende ben oltre l’Obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) fissato per il 2030. I paesi nordici continuano a essere i leader mondiali nella parità di genere, con l‘Islanda che si conferma al primo posto, con un notevole 93,5% del divario di genere colmato, mantenendo la sua posizione di leader da oltre un decennio.
L’Islanda è seguita da Finlandia e Norvegia, con l’Europa dominante nella top 10 grazie ai suoi elevati punteggi di parità economica e politica. Tuttavia, nessuna economia ha ancora raggiunto la piena parità di genere. Tuttavia, le disparità intraregionali restano ampie: l’Islanda ha un punteggio di 29 punti percentuali superiore rispetto alla Turchia, che chiude la classifica regionale. In Nord America, il punteggio di parità di genere è del 74,8%, ma la regione mostra disparità significative nei ruoli di leadership economica e politica. L’America Latina e i Caraibi si distinguono per il maggiore progresso dal 2006, con un punteggio attuale del 74,2%, trainato da miglioramenti nella partecipazione economica e nell’emancipazione politica.
Molte regioni del mondo mostrano ancora gravi disparità. Nei paesi in via di sviluppo, le donne spesso affrontano ostacoli significativi nell’accesso all’istruzione e alle opportunità economiche, mentre in molte nazioni sviluppate persiste il divario retributivo e la sotto-rappresentazione delle donne nei ruoli di leadership. La parità di genere nell’istruzione ha raggiunto il 94,9% a livello globale, ma con notevoli variazioni regionali. L’Europa e il Nord America sono vicine alla parità completa, mentre l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale devono ancora colmare significativi divari di alfabetizzazione e iscrizione scolastica.
Nel settore della salute e sopravvivenza, il punteggio globale è del 96%, ma persistono problemi legati alla speranza di vita e alla parità nel rapporto di genere alla nascita in alcune regioni. La partecipazione economica e le opportunità per le donne rimangono aree problematiche. Il divario di partecipazione economica è stato ridotto solo del 60,5%, con differenze marcate tra le regioni. Ad esempio, l’Asia meridionale presenta il punteggio più basso in questa categoria, evidenziando la necessità di interventi mirati.
L’emancipazione politica è l’area con il progresso più lento, con solo il 22,5% del divario colmato a livello globale. Nonostante alcuni miglioramenti, molte donne restano sottorappresentate nelle posizioni di potere politico. Il Global Gender Gap Index 2024 ha posizionato l’Italia all’87º posto, con un punteggio complessivo di 0,703 su 1, indicando una sostanziale stagnazione nella riduzione delle disparità di genere. Il punteggio rappresenta un lieve declino rispetto all’anno precedente, accompagnato da un calo di otto posizioni nella classifica mondiale.