Gli apprezzamenti del Pm finiscono al Csm

Le parole lasciano il tempo che trovano ma occorre appuare se, con interventi immediati ed efficienti, i presunti assassini di Mara Fait e Iris Setti potevano essere fermati. Se cosi fosse ci vorrebbe qualcosa in più che una sanzione disciplinare.

ROVERETO (Trento) – Magistrato inquirente finisce davanti al Csm per alcune affermazioni fuori luogo sul profilo dell’assassino di Iris Setti e per alcune sue decisioni più che discutibili. Ma più che le parole si dovrebbe tenere conto dei fatti e delle circostanze in cui le due donne hanno trovato la morte. Non si poteva davvero fare di più per difenderle? Nel mirino delle toghe di Palazzo dei Marescialli, sede del Consiglio superiore della Magistratura, c’è il sostituto procuratore roveretano Viviana Del Tedesco, sino a ieri ottimo magistrato della locale Procura oggi travolta dalle polemiche per due distinte situazioni.

La prima per aver esternato apprezzamenti su Chukwuka Nweke, il clochard nigeriano di 37 anni, che ha ucciso a calci e pugni Iris Setti, 61 anni, mentre passeggiava nel parco Nicolajevka per poi violentarla, dichiarando alla stampa:

Chukwuka Nweke

”È un uomo che fisicamente è spettacolare. Quello lì doveva andare a fare le Olimpiadi, a fare i mondiali di pugilato, non lo so…”. Ma il magistrato non si sarebbe fermato qui. Anzi avrebbe cercato di sminuire i precedenti di polizia dell’uomo che riguardano reati contro la persona, giustificando persino la misura dell’obbligo di firma, richiesta dai colleghi della Del Tedesco, dopo l’ultimo arresto, con l’impossibilità di chiedere misure cautelari più stringenti per via della riforma Cartabia. Nweke, ritenuto pericoloso e già noto alle forze dell’ordine, avrebbe potuto essere fermato. Ma al posto di essere tradotto in galera, o in alternativa ricoverato anche per i suoi problemi di tossicodipendenza, l’uomo era stato messo ai domiciliari dunque libero di evadere come e quando voleva.

Cosi è stato e c’è scappato il morto. Ma non basta. Pare infatti che sia stata la stessa Del Tedesco, settimane prima, ad archiviare la richiesta di Codice Rosso presentata da Mara Fait, 63 anni, con l’intenzione di proteggersi dal vicino albanese Ilir Zyba Shehi, 48 anni, che poi l’avrebbe ammazzata a colpi d’accetta. Insomma più che le chiacchiere su certe persone, che lasciano il tempo che trovano ma che sono comunque sconvenienti in bocca ad un magistrato, contano i fatti e se davvero la sostituta di Rovereto avesse preso sottogamba la situazione delle due donne poi uccise, per motivi e in circostanze diverse, non basterebbe di certo una sanzione disciplinare per punire le gravissime omissioni, qualora provate, nelle opportune sedi di giudizio.

Iris Setti

Insomma se un giudice sbaglia deve pagare come gli altri mortali ma per questo problema rimandiamo ai legislatori che da anni si passano la patata bollente senza successo. Tornando alla Del Tedesco la sostituta si difende a spada tratta specie sul caso Fait:

”Se avessimo avuto sentore della gravità saremmo intervenuti – ha detto il sostituto procuratore –  Che le persone non vadano d’accordo è un discorso, che poi si arrivi ad un omicidio è un altro. Il 48enne si è costituito subito e ci ha detto tutto. Un gesto di questo genere deve aver avuto un motivo scatenante…”.

Stessa cosa per quanto attiene la morte di Iris Setti, la funzionaria di banca violentata e uccisa:

”Queste situazioni derivano da difficoltà, da carenze che sono conosciute a livello nazionale – ha aggiunto Del Tedesco – Ci sono moltissimi soggetti in questa città come in altre che sono portatori di problematiche e che non necessariamente sono infermi di mente, che non hanno un alloggio, che sono dei senzatetto come in questo caso, oppure che ce l’hanno ma precario…

Mara Fait

Sono soggetti che commettono reati spesso anche non di gravissimo allarme sociale rispetto alle quali seguono indagini e misure cautelari. In questo caso il soggetto era stato anche in carcere poi agli arresti domiciliari. Le norme che reggono le misure cautelari sono quelle dei codici di procedura penale e devono essere rispettate. Per cui dopo gli arresti domiciliari è stato dato l’obbligo di firma che peraltro il soggetto ha regolarmente ottemperato…”.

Mara Fait e Iris Setti si sarebbero potute salvare se fossero state più tutelate o se i loro presunti assassini fossero stati messi nelle condizioni di non nuocere? La consigliera del Csm Claudia Eccher, in quota Lega, chiosa la questione: “Se le parole della Pm Del Tedesco corrispondono al vero, per me sono parole gravemente inopportune”. Da più parti politiche si è arrivati a chiedere provvedimenti più drastici per il magistrato:

Maurizio Gasparri

Questa persona, che rilascia dichiarazioni contro la verità, la logica e la legge, va cacciata oggi stesso dalla Magistratura – ha detto Maurizio Gasparri, vicepresidente del SenatoHo presentato una interrogazione urgente al Ministro Nordio perché nell’ambito delle sue competenze agisca con urgenza e segnalo il caso ai vertici del CSM, di cui rispetto l’autonomia, ma che devono agire con urgenza se queste parole non saranno prontamente smentite. Se fossero vere questa persona deve essere allontanata subito dalla Magistratura, che dopo tante pagine di disonore aggiunge questo capitolo di assoluta vergogna. O smentita assoluta o, in caso di conferma, espulsione immediata. Siamo di fronte a un’offesa ai vivi ed ai morti. Oltretutto siamo di fronte a casi di incompetenza assoluta che non possono rimanere privi di reazioni“. 

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