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Gli animalisti di Meta: “Abolire la caccia, siamo nel 2023 non nella preistoria”

L’associazione denuncia l’anacronismo di una pratica che, non solo fa strage di animali, ma è pericolosa tanto per i cacciatori quanto per i cittadini.

Roma – Succede nel Salernitano e anche nel Piacentino, cinghiali cercano di difendersi e caricano i cacciatori mandandone qualcuno in ospedale, ma infine vengono uccisi dal gruppo armato. Intanto in Sardegna e a Grosseto altri incidenti di caccia: cacciatori finiscono in ospedale colpiti dai proiettili di rimbalzo. 

Questa è la cronaca degli ultimi giorni, e sono soltanto alcuni casi. L’associazione animalista e ambientalista Meta Parma chiede a gran voce l’abolizione della caccia:

“I cacciatori sono un problema sempre più grave, si feriscono con i proiettili di rimbalzo durante le battute di caccia e potrebbero ferire anche i cittadini. Spesso per le battute di caccia utilizzano anche i cani, che rischiano di essere feriti anche loro dai proiettili o dagli animali braccati che cercano di difendersi. Oltre a essere un pericolo per l’incolumità di animali e persone, i cacciatori sono un pericolo anche per il messaggio di disvalore che inviano alla nostra società. Gli animali non possono neanche provare a salvarsi, anche quando riescono a difendersi da un cacciatore vengono comunque uccisi dagli altri cacciatori. I cacciatori si muovono in gruppo, accerchiano gli animali in tanti contro uno, tra l’altro sono anche armati contro creature disarmate. E poi leggiamo articoli che parlano di grave incidente per un cinghiale che si è difeso, come se gli animali non avessero diritto neanche alla legittima difesa. La vita è un diritto di tutti, e anche difenderla è un diritto. 

Dicono che i cinghiali sono troppi ma invece di sterilizzarli e risolvere definitivamente il problema, continuano a farli riprodurre per poi ucciderli. Chiediamo la sterilizzazione dei cinghiali e l’abolizione della caccia, siamo nel 2023 non nella preistoria.”

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