Giustizia per Sebastiano, ucciso a Catania da un pirata della strada

Il 14 ottobre la Corte di Cassazione dovrà pronunciarsi sul caso: i giudici civili hanno negato il risarcimento ai familiari della vittima.

Catania – Sono passati 22 anni dalla morte del 17enne Sebastiano Buscemi e ancora per lui non c’è nessuna giustizia. Travolto e ucciso da un pirata della strada senza assicurazione che non è stato punito né penalmente né civilmente. La speranza dei genitori ora è appesa a un filo: quello della Cassazione, che il 14 ottobre dovrà prendere una decisione su quanto accadde il 22 marzo del 2002. Quel giorno il giovane percorreva Via Pietro Dell’Ova, e ha tragicamente perso la vita in un incidente stradale. Lo ha travolto un automobilista che andava a tutta velocità e senza copertura assicurativa. Tanto che al momento dell’impatto con il motorino non è riuscito ad arrestare la propria marcia, così come relazionato dai Carabinieri intervenuti sul posto.

Nei confronti di chi guidava la macchina che lo ha ucciso – rimasto contumace in tutti i gradi di giudizio – e del Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada è stata promossa dai famigliari del 17enne un’azione risarcimento danni. Ma nonostante le evidenti prove di responsabilità, i giudici civili non hanno riconosciuto alcun risarcimento. Per i famigliari di Sebastiano è doloroso, ingiusto, oltre che scandaloso, subire una ulteriore vessazione dopo la perdita del loro figlio. Per l’automobilista che lo ha ucciso non c’è stata alcuna conseguenza, né sul piano civile e neppure dal punto di vista penale. I genitori, Gaetano Buscemi e Stefania Ursino non ci stanno.

Il giovane con la sua famiglia

Attendono giustizia da ben ventidue anni e credono che nonostante tutto la Corte Suprema di Cassazione, all’udienza del 14 ottobre prossimo, riconoscerà la responsabilità dell’automobilista, quanto meno a titolo di concorso di colpa, condannando anche il Fondo di Garanzia delle Vittime della Strada al risarcimento del danno nei confronti di tutti i familiari di Sebastiano.

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