La notizia è trapelata dal vertice di maggioranza col ministro Nordio a via Arenula: per la road map si attende la Conferenza dei capigruppo.
Roma – Avanti per arrivare a un primo via libera in Aula sul ddl costituzionale sulla separazione delle carriere e la riforma del Csm entro la fine dell’anno: è quanto sarebbe emerso nel corso del vertice di maggioranza sulla giustizia che si è svolto stamattina al ministero di via Arenula. Una riunione, alla presenza del ministro Carlo Nordio, per fare il punto sul cronoprogramma dei lavori parlamentari relativo ai diversi provvedimenti sulla giustizia. Tra questi, appunto, il ddl sulla separazione delle carriere al momento all’esame della prima Commissione della Camera dei deputati dove, la scorsa settimana, è già scaduto il termine per presentare gli emendamenti.
Per avere una road map bisognerà attendere la decisione della Conferenza dei capigruppo alla quale la maggioranza chiederà di calendarizzare il testo in aula entro fine novembre. L’obiettivo, che sarebbe stato ribadito nel vertice di oggi, è di arrivare al primo passaggio in Aula entro la fine dell’anno e che ogni eventuale modifica sia concordata all’interno della maggioranza. Nelle scorse settimane era stato lo stesso ministro Nordio a prefigurare come obiettivo entro Natale ”il primo step del passaggio, in prima battuta, della riforma costituzionale’‘ ribadendo l’importanza delle misure e soprattutto della parte relativa al Csm. Il Guardasigilli non molla nei suoi obiettivi, e tira dritto contro i tentativi di far naufragare la riforma delle riforme della giustizia, la separazione delle carriere.
Da una parte l’ostruzionismo degli emendamenti soppressivi dell’opposizione, oltre 250 quelli presentati in commissione Affari costituzionali della Camera alla riforma che riguarda le toghe. Dall’altra parte l’Unione Europea che tira l’Italia per la giacchetta. Dalla Associazione europea magistrati è arrivata infatti l’ennesima esortazione all’Italia affinché “rinunci alle annunciate modifiche della Costituzione e del quadro giuridico che regola la magistratura”.
Ma Nordio resiste. ”Sulle riforme che riguardano la Giustizia – ha detto il ministro in videocollegamento con CasaCorriere sabato a Napoli – quello che non è negoziabile è la riforma costituzionale, sulla separazione delle carriere dei magistrati e sul Csm. Quella legge è blindata e auspico che dopo l’approvazione si vada a un referendum, è una materia delicata ed è giusto che si esprimano gli italiani. Questo non è negoziabile, tutto il resto lo è. La riforma sulla separazione delle carriere non si modifica”, ha specificato il Guardasigilli.
Tre settimane fa il colpo di acceleratore della maggioranza sulla separazione delle carriere, la riforma costituzionale cara a Forza Italia ma anche quella più indietro nel suo cammino verso l’approvazione, rispetto al premierato e all’autonomia, che è già legge. La Commissione Affari costituzionali aveva infatti adottato il ddl Nordio come testo base, da sottoporre ora agli emendamenti, e con l’intenzione esplicitata da Fi di giungere al sì della Camera entro l’anno.