Gisella non è la Lollo, Piazzolla scarica la veggente: “Tra noi nessuna alleanza”

L’ex factotum della diva conferma di aver inviato alla legale della santona un audio che proverebbe un complotto contro di lei. Ma dice di non approvare il suo operato.

TREVIGNANO ROMANO (Roma) – Iddio li fa e poi l’accoppia, recita un antico adagio che si adatta perfettamente ai nuovi accadimenti che riguardano la “veggente di Trevignano”, al secolo Gisella Cardia. La presunta carismatica, infatti, avrebbe fatto coppia con Andrea Piazzolla, 36 anni, già amministratore dei beni della compianta Gina Lollobrigida, scomparsa il 16 gennaio 2023 a 95 anni, il quale avrebbe le prove della falsità di alcune denunce depositate contro la santona per screditarla e renderla inattendibile. I due, in pratica, avrebbero denunciato una sorta di complotto contro la pseudoveggente che moltiplicava ravioli e pizze con il solo intento di diffamare Maria Giuseppa Scarpulla che afferma di vedere e sentire la Madonna.

La Lollo con il suo manager Andrea Piazzolla

La “prova” della congiura sarebbe un audio rubato che Piazzolla avrebbe consegnato a Scarpulla la quale, sulla scorta del contenuto del file, ha presentato una denuncia alla Procura di Civitavecchia: ”Noi pensiamo che siano stati commessi alcuni reati – ha affermato l’avvocato Solange Marchignoli, legale di fiducia della santona – tra stalking e falso, visto che in queste denunce venivano raccontate cose non vere”. A rivelare il presunto contenuto diffamatorio della registrazione sarebbe stato proprio Piazzolla che, in primis, avrebbe preso parte, con altri, al piano denigratorio contro la Scarpulla ma poi non avrebbe retto all’emozione decidendo di spifferare tutto alla diretta interessata.

Ma sarà andata proprio cosi? L’uomo era stato citato in giudizio dai parenti della Lollobrigida e il 23 novembre dell’anno scorso è stato condannato in primo grado per circonvenzione d’incapace. Nonostante la grande attrice lo abbia sempre difeso per i giudici del primo processo Piazzolla avrebbe venduto gioielli e opere d’arte di proprietà della diva cinematografica per un valore di 10 milioni di euro e non solo. Dunque che interesse avrebbe Piazzolla nel ficcarsi dentro la tragicomica vicenda di Trevignano? Nell’audio inviato da Piazzolla all’avvocato Marchignoli si sentirebbe la voce dell’investigatore privato Andrea Cacciotti, che nell’aprile del 2023 fece scoppiare lo scandalo intorno alla veggente messinese.

La veggente, paragonatasi a Giovanna d’Arco, prosegue per la sua strada

Il detective avrebbe convinto un ex adepto molto vicino alla Scarpulla, tale Luigi Avella, regista ed ex funzionario del ministero delle Finanze, a denunciare i coniugi Cardia a cui aveva bonificato 123mila euro, prima di verificare con i propri occhi ciò che non andava in seno all’associazione gestita dalla coppia, specie in ordine ai bilanci: ”Quel messaggio vocale è stato tagliato e rimontato stravolgendo il senso delle mie parole – evidenzia l’investigatore  – dunque ho sporto denuncia contro Scarpulla e Piazzolla”.

I pochi seguaci rimasti della veggente hanno pubblicato in rete un video con il famoso audio “farlocco” denunciando cosi un supposto accordo criminale fra giornalisti, investigatori privati e parte delle istituzioni corrotte che avrebbero contribuito a screditare la Scarpulla. Ma la presunta veggente, nonostante i divieti ecclesiastici e le mazzate giudiziarie, tira dritta per la sua strada e alza il tiro citando la Pulzella d’Orleans:

L’audio, oggetto del contendere, postato in rete a riprova della combutta contro la santona

”Dai tempi di Giovanna d’Arco ad oggi non cambiato nulla – ha detto il 3 agosto scorso nel solito spiazzo di via Campo delle Rose – Adesso dicono scomunichiamola. Se fossi nata prima avrebbero detto mettiamola al rogo”.

Poi il colpo di scena:

” Non risponde al vero che vi sia un qualsiasi tipo di rapporto, personale o professionale, tra Piazzolla e Scarpulla – ha sottolineato l’avvocato Antonio Ingroia, legale di Piazzolla, nella lettera inviata a Repubblica – né, tantomeno, nessuna “alleanza” tra i due al fine di smascherare alcun complotto. Il mio assistito peraltro precisa che, sulla base di quanto da questi appreso da fonti aperte, non condivide affatto l’operato della Scarpulla. Ciò premesso, è altresì vero che il mio assistito è del tutto contrario ad ogni manipolazione di notizie, di qualsivoglia sorta, da parte degli organi di informazione. Ed è soltanto per questa ragione che il sig. Piazzola ha ritenuto di trasmettere una lettera, unitamente alle relative registrazioni cui si fa riferimento nell’articolo giornalistico in questione, non alla Scarpulla, ma all’avvocato Solange Marchignoli, difensore di fiducia della predetta”.

L’avvocato Antonio Ingroia

Insomma, se cosi fosse, perché montare ad arte la notizia? E con quali scopi? A breve sapremo come sono andate davvero le cose.

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