Giovane precipita dal terzo piano: arrestato l’amico

Leonardo Fiorini, 27 anni, è morto dopo un volo di 12 metri. Testimoni parlano di una lite violenta degenerata sul balcone. Al vaglio droga e alcol.

Roma – La tragica morte di Leonardo Fiorini rimane per ora avvolta nel mistero. Le dichiarazioni rese da David Stojanovic, il 25enne amico della vittima, arrestato con l’accusa di omicidio, non hanno fatto piena luce su quanto accaduto nella casa vacanza «4 Venti», situata in via di San Calepodio, nel quartiere Monteverde della Capitale.

Poco prima delle 23.30 del 13 novembre, il 27enne tecnico civile del ministero della Difesa, originario di Isola del Liri in provincia di Frosinone, è precipitato dal terzo piano dell’edificio, schiantandosi nel cortile interno, dopo un volo di circa dodici metri. Questo è l’unico dato certo al momento. Gli investigatori stanno ora raccogliendo le testimonianze dei presenti e dei residenti della zona per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, e alcune delle dichiarazioni raccolte potrebbero rivelarsi decisive.

I vicini di casa parlano di ore caratterizzate da urla, rumori di oggetti infranti e colluttazioni fisiche. Secondo quanto ricostruito, la discussione tra i due amici sarebbe poi degenerata proprio sul balcone dell’appartamento.

Alcuni testimoni oculari riferiscono di aver visto Stojanovic tenere l’amico, completamente nudo, per le caviglie oltre la ringhiera del balcone. “Correte, aiutatemi! Sfondate la porta e venite qui! Buttate i materassi in cortile!”, avrebbe gridato disperatamente il 25enne, prima di perdere la presa sul corpo dell’amico.

Come riportato dal Corriere della Sera, Fiorini è deceduto sul colpo, sotto gli occhi dei residenti che erano accorsi in strada dopo aver udito il trambusto.

Il 25enne è stato trovato dalle forze dell’ordine in uno stato di evidente agitazione, probabilmente dovuto all’assunzione di sostanze stupefacenti. Condotto in caserma per essere ascoltato, dopo l’interrogatorio il pubblico ministero Francesco Saverio Musolino ha disposto gli arresti domiciliari nei suoi confronti. La decisione è stata presa alla luce delle numerose incongruenze emerse nel suo racconto e del confronto con le testimonianze raccolte dagli inquirenti.

La lite e le sostanze

Prima del tragico epilogo, tra i due amici ci sarebbe stata una violenta lite. All’interno della stanza è stata rinvenuta una modesta quantità di hashish, ma gli investigatori sospettano che entrambi possano aver consumato altre sostanze stupefacenti oltre ad alcol nel corso della serata.

I due giovani, entrambi residenti a Isola del Liri e legati sentimentalmente a due ragazze, giovedì sera si trovavano soli nell’appartamento: le rispettive fidanzate non erano presenti al momento del dramma.

Gli inquirenti stanno passando al setaccio anche i telefoni cellulari di entrambi i ragazzi per verificare se nei giorni o nelle ore precedenti ci fossero stati dissapori o tensioni tra i due amici che possano aver portato alla tragedia.

Sul luogo dell’incidente, dopo la chiamata d’emergenza al numero unico 112, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia San Pietro insieme agli specialisti del Nucleo investigativo, che hanno effettuato meticolosi rilievi per diverse ore al fine di acquisire ogni elemento utile a ricostruire gli ultimi drammatici istanti di vita di Leonardo.