Giorno della Memoria, agli Uffizi l’orrore dei lager attraverso le opere di Aldo Carpi

In mostra le opere dell’artista di origine ebraiche e il suo diario di prigionia. In seguito a una delazione fu internato a Mathausen – Gusen da febbraio ’44 al maggio ’45.

Firenze – In occasione del Giorno della Memoria, gli Uffizi dedicano una mostra al pittore Aldo Carpi (1886-1973), figura di spicco dell’arte italiana del Novecento e testimone diretto dell’orrore del lager di Mauthausen-Gusen. L’esposizione, ospitata al primo piano della Galleria, presenta tre opere dell’artista appartenenti alle collezioni del museo: due autoritratti (1925 e 1964) e Dopo cena (1913), solitamente esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.

Aldo Carpi. Foto: Centro Apice, Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, Università degli Studi di Milano

Carpi, internato nel campo di concentramento dal febbraio 1944 al maggio 1945 a causa delle sue origini ebraiche, sfidò il divieto di scrittura per documentare la vita nel lager attraverso un diario, pubblicato nel 1971 con il titolo Diario di Gusen. Le lettere alla moglie e i disegni realizzati clandestinamente raccontano l’inferno della prigionia: corpi macilenti, mucchi di cadaveri, l’angoscia onnipresente. Tuttavia, accanto alla brutalità, emergono sprazzi di poesia e resilienza, rappresentati da fiori, ricordi e frammenti di cielo, che riflettono la lotta dell’artista per preservare la dignità umana.

Questa mostra vuole celebrare non solo il talento pittorico di Aldo Carpi, ma anche il suo coraggio e la sua determinazione nel lasciare una memoria indelebile dell’assurdità dell’orrore nazista. Attraverso le sue opere e i suoi scritti, Carpi trasforma il dolore personale in una testimonianza universale.

Immagine in apertura: Disegno, credito Fondazione Fossoli, Carpi

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa